Il prossimo 16 novembre, la Coldiretti provinciale lancerà ufficialmente la campagna a favore di una filiera agricola italiana firmata dagli agricoltori. Di questo si parlerà in occasione degli Stati Generali, che si svolgeranno presso la Sala dei Cordari, con inizio alle ore 09.45. La presenza dei rappresentanti delle varie sezioni, dei dirigenti di cooperative e consorzi di espressione Coldiretti, sarà massiccia. Ma non solo, al dibattito interverranno le istituzioni locali, dal Sindaco di Rieti al Presidente della Provincia, insieme al Vice Presidente con delega alle Politiche Agricole. Scopo dell’incontro è quello di presentare l’azione sindacale 2010, il cui primo obiettivo è appunto la difesa della filiera agricola italiana. << Il progetto è di realizzare un grande sistema agroalimentare che premi i produttori e offra ai consumatori prodotti di qualità ad un prezzo giusto - ha dichiarato il Direttore Aldo MATTIA. Il mio insediamento a Rieti è legato alla tipicità dell’economia del luogo, prevalentemente di natura agricola. Credo sia necessario lavorare con determinazione per lanciare i prodotti locali, di ottima qualità, soprattutto quelli legati alla zootecnia e al settore olivicolo.
Il convegno vuole essere occasione di partenza per un rilancio effettivo del comparto, attraverso l’illustrazione delle numerose iniziative che abbiamo in cantiere, tra cui il sostegno alla creazione di cooperative, alla vendita diretta, all’accesso al credito agrario agevolato Rieti risente molto della frammentazione tra produttori, cui si lega, con sempre maggiore forza, il problema della commercializzazione del prodotto e del suo piazzamento sul mercato a prezzi remunerativi. In generale il vero e unico problema dell’agricoltura laziale e reatina è quello del prezzo dei prodotti che continua a scendere, a causa di meccanismi poco trasparenti che avvengono lungo la filiera, con conseguenze spesso drammatiche sul reddito del’impresa agricola. La filiera italiana, sempre più indistinta sugli scaffali della grande distribuzione - ha concluso MATTIA - subisce la concorrenza sleale dettata dall’anonimato dei prodotti, dall’arroganza della grande distribuzione e dalla miopia dell’industria alimentare. Ovviamente i consumatori non sono informati e, soprattutto, sono sempre meno tutelati sul piano della sicurezza, qualità e origine di ciò che acquistano >>.