Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota della Segreteria provinciale della UIL Rieti:
<< Siamo stati inseriti nella macroarea n°4 in compagnia di Viterbo - ASL RM F - ASL RM E - Policlinico GEMELLI, San Filippo NERI, Sant'Andrea, INRCA, IDI, e quindi tutte le carenze sanitarie della nostra Provincia saranno ricalcolate nel comprensorio di questo confine allargato, e letti i numeri, si azzerano i precedenti piani sanitari che ci vedevano carenti di 480 posti in RSA, di 150 per la riabilitazione post acuzie, dei posti per lungodegenti, non si può neanche più sperare nel più volte reclamato potenziamento dell’assistenza domiciliare e del numero di terapie riabilitative dell’età evolutiva. Il decreto pone quindi una serie di interrogativi sul futuro della sanità in questa Provincia che, subisce ancora una volta il magnetico richiamo delle sirene romane che ci incantano svuotandoci di servizi sanitari, di lavoro e spesso di futuro. Il decreto rischia di essere un volano che accelerare la paventata soppressione della Provincia stessa che anche se non abolita per legge sarà inivisibile politicamente e socialmente. Si parla nel decreto della riconversione dell’Ospedale di Amatrice, forse in RSA? Più l’immancabile elicottero, l’ospedale di Magliano Sabina non e citato, che cosa vuol dire? E' già cancellato, dimenticato, o va benissimo così? E i nostri presidi distrettuali? In questo frettoloso decreto mancano tutti gli elementi, i tempi, e le risorse, ma soprattutto il rispetto dei cittadini e dei territori chiamati al sacrificio in nome del bene comune a cui purtroppo non hanno diritto. Forse presto parteciperemo anche noi cittadini delle province all’ennesimo aumento delle addizionali o dei tiket sanitari, vogliamo quindi partecipare alle scelte che riguardano il nostro destino qualunque esso sia >>.