A cura dell'Avv. Gianfranco PARIS (nella foto), Direttore responsabile del mensile MONDO SABINO:
Diritto alla trasparenza e furbetti del quartierino
<< E' sorta disputa in questi ultimi giorni tra i due consiglieri regionali Bonelli dei Verdi e Rocco Berardo dei Radicali e l'ASI di Rieti presieduto da Andrea Ferroni del PD. I due consiglieri hanno chiesto copie degli atti relativi alla pratica del Polo Logistico di Passo Corese, che come tutti sanno, prevede la costruzione di migliaia di mc. di cemento in una delle zone più pregiate della valle del Tevere tra i comuni di Fara in Sabina e Montelibretti. Zona nella quale sono stati censiti 126 siti archeologici che la realizzazione di capannoni e case renderà non più raggiungibili. Ma non è questo di cui voglio parlare perché di questo ne hanno perlato e seguitano a parlarne persone più informate di me sulla materia. A me ha colpito il modo con il quale l'ASI di Rieti e per essa il suo presidente ed il suo Consiglio di Amministrazione hanno risposto alla richiesta di fare le fotocopie dei documenti che si riferiscono alla pratica. Hanno chiesto per l'operazione un rimborso di euro 6,40 a foglio di copia, con il risultato che ne è venuta fuori la richiesta di una cifra spropositata per chiunque voglia esercitare il diritto alla trasparenza previsto dalla legge 141 che fu approvata dal Parlamento con grande strombazzamento di trasparenza. Allora mi sono domandato: come mai una fotocopia costa più di sei euro se un fotocopista su piazza domanda un compenso di pochi centesimi a foglio? Mi si potrebbe obiettare che ci sono da calcolare i costi del personale e della struttura, ma non mi risulta che senza fare queste fotocopie il personale non venga ugualmente pagato. Per non dire che è difficile dall'esterno ipotizzare che l'attuale personale dell'ASI sia talmente impegnato che per fare le fotocopie richieste Ferroni debba ricorrere a collaboratori esterni!
La verità sta sempre nel mezzo. La legge sulla trasparenza fu venduta nel mercato dell'immagine come una conquista democratica dei cittadini, soprattutto la sinistra si riempì la bocca di belle parole e di democrazia chiacchierata. Ferroni si qualifica come uomo di sinistra, ma di quale sinistra, se poi ricorre a questi marchingegni per impedire di fatto che due deputati regionali eletti dal popolo, tra l'altro entrambi della sinistra nella quale milita lo stesso Ferroni, possano mettere il naso nella pratica del tanto contestato Polo della Logistica costringendoli ad esborsi di denaro che nemmeno un privato oserebbe chiedere? Questa si chiama Trasparenza Pelosa, caro Ferroni. Questi sono metodi da furbetti del quartierino, non ti pare? >>.
Insinuazioni gratuite a scopo intimidatorio
<< A proposito del Polo ho letto un “preoccupato”comunicato della CCIAA nel quale si definisce “strategico” il Polo della Logistica di Passo Corese nel quale, oltre ai soliti argomenti a difesa del rafforzamento del livello produttivo e occupazionale, ora si aggiunge anche l'opportunità di attivare politiche di formazione come quella dello sviluppo universitario con figure professionali qualificate sulla logistica. Sembra di sognare! Ma la cosa che più sorprende è l'insinuazione che i ritardi possano mascherare operazioni volte a favorire insediamenti di carattere alternativo con grave danno della provincia di Rieti. Sarebbe a dire che i consiglieri regionali Bonelli e Berardo sarebbero “venduti” a non si sa bene quali interessi reconditi. Allora per ristabilire la verità occorre dire con chiarezza che i due consiglieri sono interpreti solo ed esclusivamente del desiderio di preservare l'integrità paesaggistica e archeologica dei terreni oggetto del progetto e che tale tutela non può mascherare alcuna operazione volta a favorire insediamenti di carattere alternativo che danneggino la provincia, anzi la tutela serve a potenziare le grandi possibilità dell'economia turistica della Sabina che la CCIAA non pare sia interessata a prendere in considerazione. Mentre è a tutti noto che di recente è stata proposta una variante urbanistica di allargamento del Polo Logistico che lascia chiaramente intendere che, oltre ai capannoni, si costruiranno molte case di abitazione, che sono il boccone più appetitoso per coloro che sono interessati alla realizzazione del Polo stesso. Variante sulla quale l'ASI non ha messo bocca, anzi la difende a spada tratta >>.