Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota delle organizzazioni sindacali Fabi, Fiba/Cisl, Fisac/Cgil e Uilca/Uil:
<< Le OO.SS. della Cassa di Risparmio di Rieti Fabi, Fiba/Cisl, Fisac/Cgil e Uilca/Uil, alla luce delle recenti ed importanti ristrutturazioni organizzative che hanno visto la costituzione dell’area “Rieti-Viterbo e Civitavecchia” con la governance di fatto localizzata presso la sede di Viterbo a scapito della struttura reatina, si dichiarano preoccupate per l’evolversi del processo di ristrutturazione in atto presso la banca dei territori ed in particolare proprio nell’area del Centro Italia. Recentemente nella stampa umbra, sono apparsi titoli allarmanti sull’ ipotetica costituzione di un’unica banca tra le casse di risparmio umbre con l’eventuale uscita delle fondazioni; queste OO.SS. Sono fermamente contrarie ad un progetto che dovesse coinvolgere le casse laziali, che potrebbe portare all’uscita delle fondazioni dalla proprietà delle banche quali soci di minoranza. Pertanto, vista l’imminente scadenza (30 giugno 2011) dei patti parasociali, con i quali la “Fondazione VARRONE” della Cassa di Risparmio di Rieti garantisce sia il potere occupazionale della cassa, sia la presenza capillare della stessa sull’intero territorio provinciale di Rieti e di Roma, comprese le filiali esistenti a Carsoli e Roma; le scriventi organizzazioni sindacali hanno richiesto un urgente incontro al Presidente della Fondazione VARRONE volto a fermare eventuali progetti di dismissione delle quote azionarie in CARIRI S.p.A., certe che anche la cittadinanza, la politica e gli operatori economici abbiano a cuore la difesa di quella territorialità che la stessa fondazione aveva assicurato con i patti parasociali. Il nostro istituto è patrimonio della collettività tutta e quindi è determinante che in futuro la fondazione continui a rappresentarla con la propria partecipazione azionaria in CARIRI S.p.A. >>.