Il Presidente del Consiglio regionale dell’Umbria, Eros BREGA, con proprio atto firmato stamani, dopo il provvedimento di custodia cautelare nei confronti del Consigliere regionale Orfeo GORACCI (nella foto), arrestato insieme all'ex Vice Sindaco di Gubbio, Maria Cristina ERCOLI, con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all'abuso di ufficio e altri reati che sarebbero stati da lui commessi quando era Sindaco di Gubbio, ha determinato << … la sospensione di diritto dalla carica di Consigliere, ai sensi del comma 4-bis, dell'articolo 15 della legge n°55/90 >>. Nell’atto del Presidente, controfirmato anche dal Segretario generale, Franco TODINI, si precisa che l’articolo 15 della norma nazionale, nel disporre la sospensione di diritto dalla carica di Consigliere regionale a seguito dell'applicazione della misura della custodia cautelare stabilisce che: “Nel periodo di sospensione i soggetti sospesi non sono computati al fine della verifica del numero legale, né per la determinazione di qualsivoglia quorum o maggioranza qualificata”. La decisione del Presidende del Consiglio regionale è stata comunicata a tutti i consiglieri regionali e ai presidenti degli organi consiliari, << … al fine di assicurare l'ordinario e corretto svolgimento delle attività istituzionali >>. Intanto, A seguito dell'arresto di GORACCI, e in considerazione della << … gravità della situazione che vede da tempo coinvolti troppi esponenti del Consiglio regionale in inchieste giudiziarie >>, i consiglieri di opposizione Andrea LIGNANI MARCHESANI e Alfredo DE SIO, si sono dimessi rispettivamente dalla carica di Vice Presidente e Segretario dell'Ufficio di Presidenza di Palazzo CESARONI, allo scopo di imporre una riflessione politica alla maggioranza che governa l'Umbria.
La decisione, maturata in mattinata al termine di una riunione di tutti i consiglieri del PdL, è stata comunicata in calce ad un documento politico, firmato dell'intero Pdl. << E' una notizia che ci turba profondamente e oggi sarebbe troppo facile dire l'avevamo detto >>. Così Oliviero DOTTORINI, Capogruppo regionale dell'IdV, ha commentato l'arresto dell’ormai ex Vice Presidente del Consiglio regionale GORACCI e di altre otto persone. << Il nostro primo sentimento - ha scritto DOTTORINI in una nota - è di tristezza per le vicende personali dei singoli che vanno rispettate e in ogni caso separate completamente dalle questioni istituzionali, al di là delle appartenenze politiche. C'è una questione morale che attraversa la nostra vita democratica e oggi nessuno può continuare a negarla o a far finta di niente. Quando chiedemmo un passo indietro a tutti gli indagati presenti in Consiglio regionale, fummo lasciati completamente soli e definiti “moralisti di risulta”. Ci auguriamo che oggi si comprenda che la nostra richiesta non aveva nulla di personale, ma sarebbe stato l'unico modo per salvaguardare la massima istituzione regionale e non intaccarne la credibilità agli occhi dei cittadini. In quelle occasioni si è preferito, in maniera assolutamente bipartisan, nascondere la testa sotto la sabbia e far passare per giustizialista chi chiedeva soltanto atti concreti e scelte di buon senso. Oggi più che mai rimaniamo convinti che l'Assemblea regionale non abbia fatto una buona scelta e che la credibilità della massima istituzione non sia stata tutelata. Auspichiamo che da oggi la politica abbia la forza di fare scelte coraggiose che sgomberino il campo da qualunque sospetto, a tutti i livelli. A questo proposito è da apprezzare il provvedimento immediato che l'Idv ha assunto nei confronti del proprio iscritto coinvolto nella vicenda. Così deve agire chi ha a cuore le istituzioni e intende tutelarle in maniera trasparente e coerente, indipendentemente dalle convinzioni personali e dalla presunzione di innocenza che deve sempre animare ogni nostra considerazione. Pertanto - ha concluso l’esponente regionale dell’Italia dei Valori - ribadiamo la nostra assoluta fiducia nella Magistratura e ci auguriamo che possa essere restituita in tempi rapidi credibilità, funzionalità e decoro alle istituzioni regionali. Anche per questo è necessario convocare al più presto la Conferenza dei Capigruppo del Consiglio regionale >>.