Il Consiglio regionale ha approvato, a larghissima maggioranza, un O.d.G. contro il decreto 95 del 2012, sulla cosiddetta “spending review”. L’Assemblea della Pisana (nella foto) ha dato mandato alla Presidente POLVERINI “… di porre in essere tutte le iniziative necessarie nei confronti del Governo e del Parlamento e finanche a livello di impugnativa costituzionale, per dimostrare l’insostenibilità economica e sociale e l’inefficacia della spending review”. In particolare, il documento punta il dito contro le norme che riguardano la sanità, il trasporto pubblico locale, l’assetto istituzionale e “… le norme che ledono la salvaguardia del mantenimento dei livelli occupazionali nella Regione Lazio”. Nel corso dell’ampio dibattito, che ha preceduto il voto finale, solo il gruppo della Lista BONINO-PANNELLA Federalisti Europei ha dichiarato il voto contrario. << Alla luce di quanto ascoltato verrebbe voglia di dire molto, e ribadisco che, anche se in molti tirano la giacchetta del PD per dirci cosa fare e cosa non fare, serve essere chiari - ha dichiarato Mario PERILLI, Consigliere regionale del Partito Democratico. Va bene il clima della discussione che aleggia in aula nel segno della collaborazione e va bene anche l’Ordine del Giorno al quale abbiamo lavorato, che spero si chiuda nel migliore dei modi, ma ora si deve passare alla concretezza.

Alla luce di quanto detto e fatto oggi, sulla base di una riunione fatta con i parlamentari del PD Lazio e dopo le parole ascoltate ieri dal Segretario BERSANI alla Festa dell’Unità, posso dire con estrema franchezza a tutti che il Partito Democratico ha ben presente la strada che deve e che dovrà seguire e per questo ripeto la necessità di aprire una fase costituente per ridisegnare il riassetto istituzionale della Regione. Se è vero che ci sono 214 enti, probabilmente serve ripensare completamente la macchina organizzativa e in questo clima resta prioritario il tema delle Province perché non bastano alcune indiscrezioni giornalistiche che parlano di un allungamento dei tempi, forse gennaio 2013, prima di procedere con la loro cancellazione; serve un’azione concreta per difendere l’intera Regione dove spero che il perimetro dell’area metropolitana non rimanga intoccabile e dove spero si possa trovare un vero punto di equilibrio per evitare la fuga in avanti di intere zone verso altre regioni; un percorso che, inutile dirlo, porterebbe la regione al più completo sfaldamento >>.