La magia e l’allegria del “Palio dei Somari-Sindaci” si rinnoverà domenica 30 marzo con un’edizione che si annuncia ancora più interessante di quelle che l’anno preceduta. A partire dal “Somarodromo”, il luogo in cui si svolge la gara che quest’anno traslocherà nella nuova location del Campo Sportivo Comunale. Ci sarà la Fanfara a Cavallo della Polizia di Stato, ospite d’onore della manifestazione; i visitatori potranno ammirare lo splendido corteo storico che precede la corsa e assistere all’elezione della Dama del Palio, scelta tra le Dame che rappresentano i Comuni in gara; e infine la festa si sposterà a tavola, dove a regnare sarà “sua maestà” il Prosciutto IGP di Amatrice con l’ottima compagnia della bruschetta di Casaprota e del vino di Monterotondo. Quest’anno gli asini che partecipano al Palio arriveranno addirittura da cinque province: Rieti, Ascoli Piceno, Roma, L’Aquila e Perugia. E pensare che questa manifestazione nacque quasi per gioco, con l’obiettivo di rispolverare una vecchia tradizione tipica di queste zone montane. Oggi il Palio attira migliaia di persone che, in un coinvolgente tifo da stadio, cercano di spingere alla vittoria il “ciuco” preferito (che su una cravatta porta in bella vista il nome del Sindaco del proprio paese) e degustano i prodotti tipici locali che vengono proposti in ogni edizione.
Tutto inizierà, alle ore 11.00, con il sorteggio degli asini e delle batterie in Piazza Cacciatori del Tevere. Dopo pranzo, un coloratissimo corteo di oltre 500 figuranti con abiti storici sflilerà lungo le vie del centro per raggiungere il “Somarodromo”. Ma la gara prenderà il via solo dopo il solenne giuramento: << Popolo della Via del Sale, l’onore è in ballo … acclamate con la vostra voce i Vostri eroi, sciogliete le briglie ai Somari e che sia dato inizio al Palio! >>. E così nell’unico giro previsto dalla corsa, fra lazzi e scherzi, gli asini e i corrispondenti sindaci si giocheranno la reputazione: se chi vince potrà esibire l’ambito trofeo fino all’edizione successiva, all’ultimo arrivato toccherà il temutissimo campanaccio, simbolo del disonore. Per una giornata insomma, le speranze di un intero paese saranno tutte riposte in un somaro; il buon esito della gara dipenderà solo dal suo umore e dal suo stato di forma: il fantino infatti non può usare né fruste né calci, ma solo lavorare di “psicologia” e pregarlo di correre più veloce degli altri. Terminata la gara, sarà poi impossibile resistere alla degustazione della bruschetta di Casaprota, che esalta il sapore dell’olio della Sabina sul pane “passato” alla brace, e del Prosciutto Amatriciano IGP, prodotto di punta di questo territorio. Per chi vorrà fermarsi a pranzare, invece, tutte le locande del centro storico saranno aperte e pronte ad accogliere i visitatori proponendo tutti i piatti tipici della zona. Già, perché non si può dimenticare che Amatrice è nota in tutto il mondo per la famosissima pasta condita con sugo, guanciale e pecorino.