di Gianfranco PARIS

Su iniziativa del Consigliere Marco COSSU (nella foto), il Consiglio provinciale di Rieti ha approvato alla unanimità una mozione con la quale i consiglieri chiedono al Governo la salvaguardia della autonomia scolastica degli istituti situati in montagna perché i parametri fissati per il dimensionamento scolastico penalizzano inesorabilmente il territorio della intera Provincia di Rieti che è caratterizzato da una bassa densità abitativa e da un considerevole numero di piccoli comuni distribuiti in un vasto territorio montano nei quali viabilità e mobilità non riusciranno mai ad adeguarsi alle esigenze di chi vi abita. Come conseguenza della applicazione di questa legge gli istituti scolastici saranno ridotti ancor di più e accentrati a valle con forti disagi  per gli alunni e per le famiglie che vivono in quota e che dovranno sopportare maggiori distanze e disagi per far studiare i propri figli. Ora tutto ciò contrasta maledettamente non solo con la logica, ma con la necessità di ripopolare il territorio di una Provincia che ha sofferto nei decenni del dopoguerra un forte spopolamento impoverendosi dal punto di vista economico, e dimostra come il Parlamento italiano nel legiferare partorisca leggi che non tengono conto delle reali necessità del territorio ottenendo l’effetto contrario rispetto agli obiettivi contenuti nelle leggi stesse.

 

L’intento di questa legge risponde certamente ad una esigenza di razionalizzazione del sistema scolastico finalizzato al migliore uso delle risorse, ma approvandola senza nulla prevedere per le zone disagiate il Parlamento ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza a risolvere i problemi reali del Paese. Utilizzando come parametro l’altitudine dell’edificio, 600 metri, anziché l’elenco ufficiale dell’ISTAT da dove si evince quali sono i comuni montani e quali no, si rende ancor più difficile per le famiglie vivere nelle zone montane e si accentua l’impoverimento del territorio, mentre occorrerebbe esattamente il contrario. Si predica bene e si razzola male! Situazioni di questo genere nella politica nazionale sono purtroppo frequenti e dimostrano la schizofrenia della politica che, mentre da una parte approva leggi nella convinzione di fare cose utili e buone, non tenendo conto delle realtà locali provoca più danni che utile.

Fatti di questo genere in Sabina si verificano da sempre e raramente la classe politica locale ha dimostrato di  accorgersene. L’iniziativa del giovane Marco COSSU sembra inaugurare una nuova attenzione nei riguardi della cosa pubblica di casa nostra, magari svincolata dal “particulare" riferito al solo interesse del gruppo al quale si appartiene, e ci piace sottolinearlo. Resta però l’amara considerazione che, di fronte alla schizofrenia del Parlamento italiano, chi vive in zone disagiate è condannato a non veder mai migliorate le proprie condizioni, anzi … Sempre più poveri e bistrattati!