Riceviamo e pubblichiamo integralmente:
<< Gran parte delle nostre chiese e monumenti sono andati distrutti (nella foto, la chiesa di Sant’Agostino)per i ritardi inqualificabili nella loro messa in sicurezza e a nulla sono valsi i ripetuti e pressanti appelli di quanti vivono nel nostro territorio per assicurare la loro salvaguardia. Siamo stati testimoni del loro crollo pietra dopo pietra fino alla loro distruzione. Grandissima parte del nostro patrimonio culturale è morto! A chi le responsabilità? Il Comitato Civico 3e36 e l'Associazione Culturale Cola dell'Amatrice hanno reclamato da subito la messa in sicurezza del nostro patrimonio culturale, risorsa indiscutibile e imprescindibile dell'avvenire del nostro territorio. Ahinoi, senza riscontro fattivo delle autorità. Stiamo lavorando alacremente al rilievo delle negligenze frazione per frazione. Avremmo piacere che Alberto ANGELA, Vittorio SGARBI oppure giornalisti quali Riccardo JACONA, venissero a constatare l'assenza di ogni misura di prevenzione in tanti anni e unissero la loro voce alla nostra per far cadere le teste di chi non ha voluto occuparsi del nostro ricchissimo patrimonio culturale fin dall'inizio dell'emergenza.
I collaboratori delle Sovrintendenze ai Beni Culturali meritano il titolo di eroi: in numero così ridotto quali erano non hanno potuto fare che troppo poco e troppo tardi. Abbiamo parlato, gridato, scritto, senza alcun riscontro! Ben al contrario abbiamo ascoltato il nostro Sindaco declamare che del crollo del nostro campanile se ne fregava. Domandiamo che un'inchiesta approfondita sia condotta fin d'ora, perché i nostri concittadini, già terribilmente colpiti e abituati ormai ad adattarsi alla meglio, non si abituino anche alla perdita definitiva di gran parte delle loro ricchezze e bellezze culturali senza reagire >>.