Riceviamo e pubblichiamo integralmente:
<< Appare un po’ tardivo l’appello lanciato dal Sindaco di Norcia per stimolare il ripristino della viabilità con il fronte marchigiano (nella foto, i lavori di riapertura della SP209, tra Visso e Preci). Andava fatto mesi fa e soprattutto andavano chiesti interventi straordinari per risolvere, una volta per tutte, il problema dei collegamenti viari che, sistematicamente, dopo ogni evento sismico vengono interrotti a causa di frane e smottamenti. La Valnerina è ad un bivio importante per il suo futuro e i ritardi accumulati fino ad ora nella gestione dell’emergenza, dell’avvio alla ricostruzione e allo sviluppo possono sancire il declino del comprensorio perché Norcia, un tempo capitale della Valnerina, ha un ruolo determinante che fino a questo momento non ha esercitato. O meglio Norcia, con il Sindaco Nicola ALEMANNO, si è isolata dal resto del comprensorio, ha voluto gestire da sola, senza confrontarsi con gli altri, una partita difficile. Mentre all’indomani del sisma i sindaci della Valnerina sostenevano che il primo aspetto da tenere presente era la viabilità, perché senza arterie stradale si spegne anche la speranza di una rapida ripartenza economica, il Sindaco di Norcia Nicola ALEMANNO era troppo impegnato a dire che tutto andava bene, che non c’erano ritardi, che si stava lavorando senza sosta e che non si doveva disturbare il manovratore.
Mentre all’indomani del sisma i sindaci della Valnerina dicevano che erano necessari interventi straordinari per evitare lo spopolamento di un’area di per se già fragile non solo per le caratteristiche morfologiche e demografiche ma anche per la precarietà di posti di lavoro e di servizi adeguati (il tutto aggravato dalle devastazioni del sisma), il Sindaco di Norcia ripeteva che tutto andava bene, che tutto era sotto controllo. Quello che serve a Norcia e alla Valnerina, non è solo il ripristino della viabilità con il fronte marchigiano ma servono anche immediati interventi sulla SS685. Non un semplice rifacimento del manto stradale e il disgaggio dei massi ma una analisi dello studio di fattibilità - già esistente - di un percorso alternativo in piena sicurezza che colleghi la bassa con l’Alta Valnerina attraverso la Valle del Tessino e la Valle del Corno, ipotizzando anche la realizzazione di nuovi trafori. Oltre a ciò servono misure per il rilancio economico culturale e sociale del territorio: è fondamentale, infatti, mantenere i servizi di base, i servizi sanitari, gli ospedali e un efficiente sistema pubblico dei trasporti. Tutti aspetti, questi, messi a dura prova dal sisma ed invece elementi fondamentali per chi deve decidere se rimanere o andare via per sempre, in territori che offrono migliori condizioni di vita >>.