A cura dell'Avv. Gianfranco PARIS, Direttore responsabile del mensile MONDO SABINO:
<< Finalmente un evento politico! Il noioso piccolo mondo politico locale è stato finalmente “scosso” da un evento politico. L’epicentro a Leonessa, nel cuore dell’Appennino centrale, a due passi da tutte le vette più alte. Gran maestro d’eruttazione Paolo Trancassini. E chi meglio di Lui che ha respirato fin quasi dalle “fasce” il calore della “fiamma tricolore”! Trancassini, già sindaco di Leonessa da tempo, asfissiato dalla mancanza più totale di qualsiasi fatto che avesse la parvenza di una iniziativa politica, s’è inventato un referendum da sottoporre al giudizio dei leonessani che aveva per oggetto il quesito: Vuoi abbandonare il Lazio e passare con l’Umbria?
A prima vista la cosa poteva apparire come una battuta. Invece non è stato così, essa ben presto si è rivelata una bomba ad orologeria fermata al 30 novembre 2008, ed ha costretto tutti i suoi avversari ad una corsa ad ostacoli per disinnescarla. Dico tutti, perché subito si è capito che la cosa non era gradita né agli avversari della sinistra, né ai “camerati” della destra con i quali milita Trancassini nel consiglio provinciale. Ma Trancassini ha un pregio che in politica oggi è un vizio: ragionare con la propria testa ed agire di conseguenza. Tutti sanno che la provincia di Rieti è abbandonata a se stessa e che alcuni paesi periferici, pur avendone le potenzialità, con questa classe politica non faranno mai un passo avanti.
Leonessa lamenta soprattutto di non poter diventare una stazione sciistica importante dell’Italia centrale nord che gravita sull’Umbria e sulle Marche. Tutti sanno che stando nel Lazio non ci diventerà mai. Il principale ostacolo è che coloro che stanno al potere di volta in volta, invece di pensare al loro territorio dal quale provengono si accontentano di fare la loro piccola carriera di gregari ed obbediscono a direttive politiche che non comprendono l’occuparsi di Leonessa.
Trancassini lo sa perché frequenta da anni le “sacre” botteghe del potere. Ha sopportato fino ad oggi, poi si è stufato. Evidentemente non è uno che si appaga di piccole prebende personali, anche perché, essendo un libero professionista, fprse se lo può permettere. E’ un qualche cosa che ho vissuto anch’io sulla mia pelle negli anni settanta, e lo comprendo a pieno.
Così ha preso Lui l’iniziativa e non ha guardato in faccia a nessuno: amici e avversari, puntando sul popolo dei leonessani, sui suoi concittadini, che del resto lo hanno eletto per due volte sindaco di Leonessa.La cosa ha preso tutti di contropiede. Dapprima hanno sottovalutato, poi hanno cominciato ad aver paura e alla fine è partita una controffensiva senza esclusione di colpi. Una vera e propria guerra per bande!
Alla fine hanno vinto loro, i politici di sinistra e di destra della provincia di Rieti perché, a causa di un meccanismo elettorale reso difficile dal legislatore, sono riusciti ad evitare che la procedura della separazione vada avanti per 220 voti, ma i leonessani hanno dato un solenne schiaffo alla classe politica locale votando in 926 per la separazione e solo 238 per la permanenza nel Lazio. Gli altri non sono andati a votare. Gli avversari di Trancassini diranno che non votando hanno espresso un no, come ha fatto la chiesa di recente per un referendum sui diritti civili, ma questi sono giochetti di parole perché molte persone non sono andate a votare certo anche per impedimento e, data la poca differenza dal quorum, possiamo certo dire che più della metà della popolazione di Leonessa amerebbe andarsene con l’Umbria. Un giudizio certamente non lusinghiero per tipi come Melilli, Giocondi, Cicchetti, Perilli, Massini, ecc…
Ora è chiaro che le cose non potranno essere più come prima. Un motivo di fondo contro il SI è stato quello che per ottenere bisogna chiedere, insistere come questuanti, costringere politicamente la Provincia e soprattutto la Regione Lazio ad occuparsi di Leonessa (e non solo di Leonessa ma di tutta la provincia di Rieti dico io). Giocondi poi ha promesso attraverso una intervista a Mondo Sabino che il problema del bacino sciistico del Terminillo deve considerarsi quasi risolto!
Ora che il pericolo più grosso è scomparso dall’orizzonte politico immediato vedremo se questi signori sapranno avere un sussulto d’orgoglio o si accontenteranno di continuare a riempire solo il loro “grecile”!
Saranno capaci di fare qualcosa di positivo per davvero? Io ci credo poco! Continueranno a fare il piccolo cabotaggio del sottogoverno ed a comprare tizio e caio come fanno da sempre. Trancassini intanto ha capito che una azione politica che tenga conto delle esigenze del territorio non può essere fatta qui da noi né con politici di destra, né con politici di sinistra e subito si è dimesso da AN. Se Melilli &C. cantano vittoria, fanno molto male perché non si accorgono che l’ignavia ha un limite, e qui da noi gli effetti dell’ignavia stanno superando ogni limite consentito. Nel Nord quando l’immobilismo della DC divenne ignavia, nacque la Lega, i cui effetti negativi ci sovrastano tutt’oggi.
Dobbiamo invogliare Trancassini a fondare anche qui da noi una Lega di liberazione? In politica tutto può accadere. A me non piacciono le contestazioni arrabbiate, ma quando ce vo’, ce vo’! A meno che la lezione non sia servita, e allora forse cominceremo a respirare aria nuova >>.