Riceviamo e pubblichiamo integralmente:
<< Ancora una volta torno sul tema Alta Velocità ed il ruolo strategico della stazione ferroviaria di Orte e chiedo di fornire un riscontro sollecito rispetto agli impegni assunti nel corso dell’ultimo incontro risalente ormai ad oltre un mese fa, presso i Vostri uffici, e a cui hanno partecipato anche i rappresentanti delle istituzioni pubbliche locali coinvolte, gli Assessori Regionali ed i parlamentari eletti nei territori regionali di Umbria e Lazio. Ci siamo lasciati con l’impegno da parte Vostra di approfondire il tema, la fattibilità e la sostenibilità economico-commerciale della proposta pubblica avanzata, partendo dal documento di analisi studio precedentemente inviato, che testimonia la posizione strategica della stazione ferroviaria di Orte in termini di bacino di utenza proveniente dai territori della vicina Regione Umbria e delle provincie di Rieti, Viterbo e Terni. Prendendo atto della Vs. volontà di istituire la fermata AV presso la stazione ferroviaria di Chiusi e quella già realizzata presso la stazione di Perugia (ovviamente siamo contenti per loro), ritengo che gli elementi che si evincono nello studio inviato e sopra richiamato siano tali da non poter negare la possibilità di una valutazione strategica positiva e la sostenibilità economica e strutturale di questo tipo di servizio anche presso la stazione ferroviaria di Orte.
Mettendo a confronto le tre realtà è possibile infatti evidenziare quanto segue: le scelte sia di Chiusi che di Perugia senz’altro non trovano fondamento nella logica della sostenibilità secondo la logica dell’economia di mercato. Per quanto concerne la soluzione prospettata su Orte è tutto ancora da dimostrare anche se i numeri consentono di azzardare ipotesi di un risultato economico che potrebbe anche essere positivo; è un dato di fatto che il Freccia Rossa percorre nella tratta Perugia-Terontola 43 Km di linea con una decina di passaggi a livello attivi e decine di piccole stazioni, sfruttando un tracciato non adatto all’Alta Velocità, trattandosi di binario unico e con innumerevoli deviatoi e punti singolari!; è un dato di fatto che nella tratta successiva Terontola-Arezzo, prima di entrare sulla linea AV, l’Eurostar percorre altri 45 Km circa di linea lenta. La fermata presso la Stazione di Orte consentirebbe, al contrario, di sfruttare la direttamente ed esclusivamente l’intera linea AV. Dove in assenza di deviatoi, in caso di guasto in direttissima i treni attraversano la stazione di Orte! Inoltre, è un altro dato di fatto che sul sistema SAP (In Rete 2000) di RFI che certifica le manutenzioni, la stazione ferroviaria di Chiusi è classificata “Silver” in quanto a scarsa vocazione turistica, con una stima di frequenze di 1.048 persone al giorno, con una struttura inadeguata per assenza di atrio di ingresso, servizi igienici e sala di attesa non accessibile a persone con ridotta mobilità.
Nello stesso sistema la stazione ferroviaria di Orte è classificata “Gold”, ad elevata vocazione turistica con una stima di frequenze alta, pari a 3.192 persone al giorno. A questo aggiungo, ricordando, che lo studio in Vs. possesso pone la stazione ferroviaria di Orte quale polo di attrazione di un’area geografica di influenza di 2.200 Kmq e un bacino di domanda stimato di 324.000 abitanti. Vale la pena inoltre ricordare: che la stazione ferroviaria di Orte gode di un’ampia sala di attesa, di servizi all’interno e appena fuori la struttura, di un ampio parcheggio intermodale con oltre 600 posti auto il cui servizio di gestione è in corso di ammodernamento e adeguamento ai migliori standard qualitativi, e che sono inoltre possibili ulteriori collegamenti con mezzi pubblici presso le località limitrofe; che Orte è il crocevia per il raggiungimento di molte mete a forte attrazione turistica e altrettante con un potenziale di crescita enorme se sostenute da un adeguamento dei servizi e delle infrastrutture e qui l’AV può senz’altro rivestire un ruolo di primo piano. Per quanto sopra ritengo che Orte non possa essere considerata “meno qualificata” di Chiusi e Perugia per valutare la sostenibilità di questo tipo di scelta. Infine, intendo ancora una volta sottolineare che l’implementazione della fermata dell’AV ad Orte non sarebbe di ostacolo al miglioramento del servizio di trasporto fornito dai treni regionali ed interregionali da e per Roma che migliaia di pendolari utilizzano quotidianamente.
Al riguardo sono a rinnovare la necessità di un serio e concreto approfondimento e finalmente della risoluzione di tutta la problematica connessa ai treni pendolari della linea Orte-Roma (e viceversa) che spesso sono deviati sulla linea lenta ovvero accumulano consistenti ritardi con conseguenti pesanti disagi alla mobilità. Sono altresì a rinnovare anche le seguenti richieste di ripristino/integrazione delle fermate ad Orte per i seguenti convogli: 1) Regionale Veloce 2.479, Foligno-Roma Termini (oggi passa alla stazione di Orte alle ore 07.10 circa, ma non effettua fermata); 2) Regionale Veloce 2.488, Roma Termini-Foligno (oggi passa alla stazione di Orte alle ore 17.40 circa, ma non effettua fermata). Confido in un tempestivo riscontro che traduca l’impegno assunto, nella convocazione di un prossimo incontro nel brevissimo termine al fine di un confronto più concreto con tutte le parti in causa per la realizzazione del progetto. Al riguardo intendo precisare che, in caso di mancato riscontro alla presente, sarò costretto, mio malgrado, a prendere atto dell’indifferenza da parte Vs. nei confronti dei territori interessati alla fermata dell’Alta Velocità ad Orte ed assumere tutte le iniziative che la legge mi consente, per tutelare la comunità che sono onorato di rappresentare >>.
Nella foto, di Massimo RENZI, la seduta del Consiglio comunale del 14 novembre 2018, dedicata all’istituzione della fermata dell’Alta Velocità ferroviaria.