Tremila posti a rischio nel Lazio. << .... sarà un vero e proprio massacro sociale, perché per questi lavoratori non sono previsti ammortizzatori sociali >>. A lanciare l’allarme per i dipendenti dei consorzi che gestiscono i servizi di pulizia negli istituti scolastici è stato Giovanni Pio CONGI, responsabile regionale del settore precariato dell’RdB-Cub (rappresentanze sindacali di base), ascoltato oggi dalla Commissione Lavoro e Politiche Sociali, presieduta da Peppe MARIANI (Lista civica per il Lazio). << L’appalto del Ministero della Pubblica Istruzione coinvolge circa 15.000 lavoratori ex LSU in tutta Italia, di cui circa tremila sono nel Lazio, soprattutto nelle provincie di Latina, Frosinone e Rieti - ha dichiarato CONGI nel corso dell’audizione. Sono i lavoratori che nel 2001 il Governo ha fatto confluire nel mega appalto delle pulizie nelle scuole affidato a quattro grandi consorzi. La maggioranza è costituita da donne, l’età media è di 45/50 anni, lavorano per 30/35 ore settimanali e guadagnano 700,00 Euro netti al mese. L’appalto è stato prorogato e rifinanziato di anno in anno, ma con l’ultimo decreto anticrisi del governo, a fronte di un fabbisogno di 375 milioni di Euro, sono stati impegnati solo 110 milioni di Euro, meno di un terzo della somma necessaria ad assicurare il servizio per un anno. Basteranno solo per tre/quattro mesi, poi i consorzi dovranno procedere con i licenziamenti collettivi tramite procedure di mobilità >>.
<< Era facilmente intuibile che, davanti a una crisi economica così importante e davanti ad un’alta irresponsabilità delle istituzioni centrali, nella Regione Lazio sarebbero arrivati casi di questa importanza >>. Così il Presidente della Commissione MARIANI, a conclusione dell’audizione. << Quindicimila persone a livello nazionale si troveranno senza lavoro e senza ammortizzatori sociali - ha proseguito MARIANI. Noi ci troveremo con questi numeri: tremila disoccupati con un impatto sociale devastante per il Lazio, dove a problemi si aggiungono problemi, a lavoratori espulsi dal ciclo produttivo si aggiungono altri lavoratori espulsi. Noi comunque ci attiveremo subito. Scriverò a MARRAZZO, all’Assessore al Lavoro TIBALDI e all’Assessore all’Istruzione COSTA, affinché questo problema sia portato all’Ordine del Giorno delle regioni e siano fatte pressioni sul Governo centrale. Nel contempo scriveremo al Ministro SACCONI, affinché presti maggiore attenzione alla questione. La cosa più grave è che si stanno tagliando servizi d’importanza primaria, perché nelle scuole c’è già sofferenza. La situazione deve far riflettere sia gli amministratori locali sia quelli nazionali - ha concluso MARIANI. Come pensano di coprire questi servizi? Ci troviamo di fronte a persone che rischiano di rimanere senza lavoro e senza ammortizzatori sociali e, in più, al rischio di scuole senza servizi essenziali >>.