Con l’avvicinarsi della fine del mese e del termine ultimo previsto per l’iscrizione degli studenti per l’anno scolastico 2009/2010, il Consigliere regionale Anna Maria MASSIMI (nella foto), Presidente della Commissione Scuola, Diritto allo Studio, Formazione Professionale e Università, torna a manifestare forte preoccupazione sulle ripercussioni del Decreto GELMINI sulle istituzioni scolastiche del territorio provinciale reatino. << Mi associo a quanto dichiarato ieri in conferenza stampa dal Presidente della Provincia MELILLI e dall’Assessore MARCHEGGIANI. In questi giorni - ha dichiarato il Consigliere - si sta delineando lo scenario disastroso che è conseguenza dei tagli previsti dal regolamento firmato dal Ministro GELMINI nonostante la stessa avesse assicurato la proroga di un anno dell’applicazione della legge 133 e dei suoi decreti attuativi. Nella Provincia di Rieti le conseguenze saranno pressoché drammatiche. Non so fino a qual punto il personale scolastico e sopratutto le famiglie si siano rese conto della trasformazione che subirà l’intero sistema scolastico.
A pagarne le conseguenze saranno i dirigenti scolastici, i quali non avranno le risorse per rispondere alle richieste delle famiglie, il personale docente e ATA, ed in particolare i precari che perderanno il posto di lavoro, e gli studenti che rischiano di non poter frequentare i corsi prescelti. In assenza di deroghe, così come previsto dall’applicazione del regolamento GELMINI, la riforma porterà ad operare accorpamenti che non rispettano la morfologia del territorio e che quindi graveranno pesantemente sugli enti locali e sulla garanzia del diritto allo studio. In questo quadro i disagi maggiori saranno percepiti dai bambini che frequentano le scuole di montagna che, in molti casi, da settembre in poi si troveranno costretti, quotidianamente e per lungo tempo, a viaggiare per raggiungere le sedi scolastiche e seguire le lezioni. La riduzione drastica dei plessi inoltre graverà sui comuni montani incrementandone lo spopolamento degli stessi e la spesa necessaria a garantire l’erogazione del servizio. Personalmente - ha concluso la MASSIMI - sarò vicina alle istituzioni locali nel tentativo di difendere un diritto fondamentale, di limitare al minimo le conseguenze di tagli indiscriminati e selvaggi e di trovare insieme con i comuni e le scuole autonome le soluzioni rispondenti alle richieste della Provincia >>.