Riceviamo e pubblichiamo integralmente un comunicato stampa a firma del Comitato "Libera Valle":
<< Affollatissima assemblea pubblica nel pomeriggio di domenica 25 novembre promossa dal Circolo Monti della Laga di Accumoli, alla quale hanno dato la loro adesione anche i rappresentanti di Legambiente, Cittadinanzattiva, Forum Ambientalista, Associazione Fidelix Amatrix e Consorzio Terre Amatriciane. Un dettagliatissimo e corposo dossier di oltre 400 pagine, a cura del Comitato "Libera Valle", mette pesantemente sotto accusa il depuratore sito in località Casale BUCCI di Accumoli, individuato quale causa di un allarmante incremento di tumori tra la popolazione locale. Questo depuratore, infatti, viene usato, da alcuni anni, anche per lo smaltimento di centinaia di milioni di litri di rifiuti liquidi "speciali", a rischio biochimico. Una vera e propria bomba chimico-batteriologica, di natura tossica, in piena attività nel bel mezzo dei verdi boschi dell'Appennino. Rifiuti tossici che arrivano da diverse ditte del Centro Italia e che in soli 3 mesi nel corso di quest'anno, ad esempio, con un via vai di camion, ad ogni ora del giorno e della notte, hanno scaricato ben 4 milioni di litri di rifiuti tossici, che si sospetta fortemente finiscano poi per riversarsi in buona misura anche nel vicino fiume Tronto. Fiume un tempo popolato da colonie di gamberetti, ormai estinti, e che attraversa terre di notevole pregio ambientale soggette a leggi protettive.
Mentre gli abitanti da tempo lamentano esalazioni maleodoranti e spesso bruciori agli occhi, nausea ed altri disturbi. Così hanno scritto al Sindaco e chiesto l'intervento della ASL. I valori dei prelievi però, anche se confermano "tracce" di sostanze cancerogene, teratogene e mutagene (causa di anomalie genetiche). come benzene, tuololo e piridina, manco a dirlo, sono risultati ".... nella norma". Un'oggettiva condizione di rischio per la salute che ha spinto gli abitanti dell'Alta Valle del Tronto ad avviare una raccolta di firme per chiedere la revoca delle autorizzazioni per lo smaltimento dei rifiuti tossici e la sospensione dello scarico dei rifiuti nel depuratore ed il blocco di quello nuovo, costruito poco lontano. Molti chiedono per altro, che emerga la verità sulle morti e le malattie sviluppatesi tra gli abitanti della zona. E pensare che tanti di loro hanno scelto di vivere in quelle zone verdi ed incantevoli per godersi un pò di "aria pulita" e di "natura incontaminata" ! La ASL non fornisce dati su quanti si ammalano di tumore, numero certamente di gran lunga superiore a coloro che ne muoiono. L'organizzazione della raccolta dati statistico-epidemiologica (= numero, cause e modi di diffusione delle malattie), nonostante un preciso obbligo di legge, non è oggetto di alcuna seria attenzione da parte delle istituzioni preposte. Alla popolazione allarmata si risponde che le cause non sono quelle denunziate, ma nessuno si preoccupa di ricercare eventualmente quelle vere. Perché ? Quanto centrano gli interessi economici di quanti sono implicati nei permessi per lo smaltimento di rifiuti tossici ? Quanto hanno pesato in questi anni i rimborsi delle ditte private, ai Comuni interessati, per lo smaltimento di ogni kg. di rifiuti "speciali" ? Perché vengono scelte e sacrificate aree scarsamente abitate per questo tipo di smaltimenti, senza curasi dei danni alle persone e se vengono inquinati ambienti di pregio e parchi naturali incontaminati ? Perché, infine, per simili scelte, i sindaci non vengono consultati preliminarmente quei cittadini ai quali resta solo l'onere del rischio per la loro salute e la loro vita ? A questo punto, la parola passi ai cittadini >>.
Nella foto, un momento dell'assemblea