Solo cinque dei sette i candidati alla presidenza dell'Amministrazione provinciale hanno risposto all’invito di Confindustria Rieti che, questo pomeriggio, ha organizzato un faccia a faccia con il mondo industriale. Assenti solo Ernesto IACOBONI e Vittore ANTONINI. Il confronto ha preso il via con l’esposizione dei programmi dei candidati, intervenuti rigorosamente in ordine alfabetico, alla quale sono seguiti gli interventi e le domande degli imprenditori. Per Fabio CACCIAMANI (PCL): << .... la crisi non si deve ripercuotere sempre sui lavoratori e sicuramente la situazione attuale è il frutto del fallimento di un intero sistema. Le Province devono avere maggiori poteri e queste utilizzare le potenzialità del territorio >>. Per Giosuè CALABRESE (UDC): << .... la necessità di realizzare una alleanza per il territorio che veda protagoniste le forze sindacali, imprenditoriali e le istituzioni. Le forze imprenditoriali devono garantire gli investimenti, i sindacati recuperare il ruolo importante che gli è proprio, mentre le istituzioni la velocità nelle decisioni. Un esempio è stato il patto territoriale che ha generate un processo virtuoso tra imprese e sindacati. Una alleanza per lo sviluppo dove parlare di infrastrutture, industria e agricoltura. Occorre contrattualizzare gli impegni degli attori del nostro territorio. C’è una emergenza totale. Le imprese devono puntare allo sviluppo: hanno problemi di liquidità che tutti noi conosciamo, e gli enti devono far in modo di smobilizzare le posizioni di credito per rimettere in marcia il territorio e il Paese più in generale. La Provincia cosa può fare? Accelerare i processi di pagamento, fare pressing per ridurre i tempi di erogazione delle somme, partecipare alla ricerca. Chi crea ricchezza deve trovare terreno fertile: l’obiettivo è investire in soggetti che creano lavoro, come nel caso delle imprese >>.
Per Chicco COSTINI (PdL): << Parlare del programma della Provincia non può prescindere dalla attuale crisi. Da noi questa crisi arriva dalla fine di un progetto legato alla fine della Cassa per il Mezzogiorno e allo sviluppo del Nucleo Industriale. Quando comincia a mancare il lavoro, la situazione è pesante. I dati sulla cassa integrazione ci preoccupano anche per i risvolti di tipo sociale. Da una parte allora c’è il problema di affrontare subito la crisi: la Provincia ha l’obbligo di rimettere in moto il nostro sistema. Le infrastrutture in provincia sono carenti e la competizione più grande si gioca sul territorio. Significa investire sull’ambiente (sul turismo, su un nuovo modello industriale, investimenti sulla ricerca come ad esempio può essere la Cittadella dell’innovazione, l’università, il Parco Scientifico e Tecnologico) che consentano di fare un salto di qualità. Poi c’è la ridefinizione del rapporto con il mondo del credito. Ricostruire un patto con imprese, sindacati e istituzioni per creare sistema e per poter andare avanti. Siamo una provincia in difficoltà e abbiamo la necessità di reperire risorse in Europa. L’Europa deve rimanere il nostro riferimento principali in settori centrali come nel caso delle energie rinnovabili, uno dei cardini del nuovo modello di sviluppo >>. Per Fabio MELILLI (PD): << .... un obbligo in più: quello di rendere conto e spiegare il cammino fatto in questi cinque anni di Governo. Offro in anteprima il rendiconto del lavoro fin qui svolto ad una delle associazioni decisive per la crescita della nostra terra. Ci sono molti imprenditori edili in questa sede e con soddisfazione diciamo che oggi il 64% degli appalti della Provincia se li aggiudicano le imprese del territorio. Non facciamo miracoli, ma abbiamo cambiato rispetto al passato. Nel turismo ci siamo occupati di tutte le migliori qualità della Provincia: dal Terminillo, alla navigabilità del Tevere, alla Via del Sale, Cammino di Francesco (in tutto oltre 70 milioni di Euro di investimenti. Siamo lenti nello spendere in una terra vincolata all’eccesso. Abbiamo approvato la filiera del legno, della carne e dell’olio. Chiediamo il consenso per poter continuare a lavorare e vogliamo stringere il rapporto con il sistema imprenditoriale per capire cosa il sistema pubblico può offrire >>. Francesco PETRUCCIOLI (Sinistra Critica): << Utilizziamo l’appuntamento elettorale per dare il nostro contributo. Il nostro motto è “un futuro sostenibile perché il diritto della persona è punto cruciale della società”: lavoriamo per uno sviluppo incentrato sul’utilizzo delle strutture esistenti. In 15 anni registriamo 15mila disoccupati: bisogna prima sanare questi danni che gravano sulle spalle della società e poi parlare di realizzazioni. Quindi il punto dolente del Polo della Logistica di Passo Corese: No si sostiene una zona già esistente, si infligge una ferita ad una zona con un’altra vocazione come quella agricola e turistica. Non ci sarà collegamento ferroviario, ci saranno invece una rotatoria che creerà disagi alla SS 313. Guadagniamo posti di lavoro che non sono stati ancora quantificati. Solo attività di carico e scarico delle merci, colline smantellate, movimentazioni di terra mastodontiche, scarpate gigantesche. Cosa perdiamo? Settanta posti di lavoro certi, 1.400 ulivi, 3.000 viti, ettari a foraggio ed un patrimonio archeologico risalente all’epoca romana. Noi puntiamo sul recupero delle aree dismesse, e vogliamo che le scelte programmatiche vadano in direzione concreta (agroparco per il Terminillo, consulte per l’allevamento, vendita diretta di prodotti locali e artigianali, produzioni biologiche, iniziative di educazione ambientale) >>. A chiudere l’incontro il Presidente di Confindustria Rieti CASTELLI e i presidenti delle Sezione Edili e Turismo PEROTTI e ACCARDI.