A cura dell'Avv. Gianfranco PARIS, Direttore responsabile del mensile MONDO SABINO:
<< In provincia di Rieti oggi si vota per le Europee, per la elezione del Presidente della Provincia e per il rinnovo del Consiglio provinciale. In alcuni comuni si vota anche per il Sindaco e per il rinnovo del Consiglio comunale. Mai come questa volta la disinformazione ha prodotto effetti così deleteri. Ho provato a domandare a varie persone se erano informate in modo tale da poter esprimere con consapevolezza il loro voto, ho ricevuto delle risposte a dir poco desolanti che hanno generato in me un senso di frustrazione e di viva preoccupazione. Frustrazione perché il sistema è tale che peggiora sempre di più ad ogni tornata elettorale e sembra impossibile porvi rimedio, preoccupazione perché, a causa della disinformazione e della non conoscenza di quello che andiamo a fare dentro le urne elettorali, può accadere di tutto. Naturalmente in senso negativo e a favore di coloro che hanno adottato la disinformazione come metodo di lotta politica per mantenere il loro potere.
LE ELEZIONI PROVINCIALI
Molti, tra i quali anche parecchi di quelli da cui non me lo aspettavo, non sapevano ad esempio che si vota anche per il rinnovo del Parlamento Europeo. Avevano capito che si votava solo per il rinnovo della Provincia. E ciò perché 205 candidati, di cui 7 alla carica di presidente e 198 a quella di consigliere, rappresentati da ben 46 simboli, sono a caccia spietata del voto ad personam senza il minimo accenno ad argomenti di natura politica che riguardino la gestione dell’Ente locale per la cui amministrazione si candidano.
Il voto viene richiesto solo a titolo di favore o con la promessa di favori, un “do ut des” sfacciato e ormai dilagante che non richiede nemmeno la copertura di una generica premessa di carattere politico, come si faceva in questi ultimi anni. L’ambito di questa richiesta non va al di là di piccoli gruppi parentali o di gruppuscoli di potere ai quali viene richiesto di partecipare per mero interesse personale.
Non è un caso che le liste siano ben 36 e che i candidati siano nel complesso 205. La forza di raccolta non è basata sulle idee, ma solo sulla quantità dei richiedenti. E’ un po’ il metodo che si applica per le vendite porta a porta di oggetti del consumo che sfrutta le amicizie e le parentele del venditore del momento, metodo che è entrato a pieno titolo nel “mercato” del voto italiano con l’arrivo del cosiddetto “cavaliere”, e che è diventato predominante.
Nessuno di questi questuanti del voto dice una sola parola sulle elezioni europee alle quali non sono interessati. Un tempo i candidati alle elezioni amministrative chiedevano non solo il voto per se, ma anche per il partito al quale appartenevano. Oggi che i partiti sono scomparsi e che al loro posto ci sono solo aggregazioni di potere attorno ad un solo uomo, a nessuno importa niente dei temi generali che riguardano la collettività.
Se qualcuno chiede spiegazioni di comportamento sulle europee, perché ci sono quelli che sanno che ci sono, gli viene risposto che faccia come crede perché a loro non importa un fico secco e che la “politica” non li riguarda.
LE ELEZIONI EUROPEE
Un altro motivo che aggrava la situazione risiede nella disinformazione radio televisiva pubblica e privata. Sulle reti viaggiano solo slognas ad effetto. Gli argomenti latitano.
I direttori delle varie reti, che sono stati nominati dai due gruppi di potere più forti e dai loro alleati, hanno elaborato un programma di concessione degli spazi che favorisce solo i loro padroni. I cosiddetti “piccoli”, che Berlusconi ha chiamato anche “poveri” invitando a non votarli, possono usufruire solo di pochissimi spazi e non sono quasi mai citati nelle cronache giornaliere che riferiscono solo e sempre dei loro padroni abbuffandoci con le loro immagini, tra l’altro non sempre gradevoli.
Una particolare discriminazione è stata riservata ai radicali di Emma Bonino e Marco Pannella che da oltre 50 anni si battono per la trasparenza, per i diritti civili e per una politica di sana amministrazione con coraggio, con coerenza e senza compromessi. Ma appunto per questo non sono graditi a qualsiasi potere del momento, comprese le gerarchie vaticane che li vedono come il fumo negli occhi perché difendono quei diritti civili che per quelle gerarchie rappresentano un vulnus al loro potere sulle coscienze individuali.
Alla RAI si sono inventati che la Lista Bonino-Pannella non ha diritto a spazi di propaganda elettorale perché i Radicali, pur essendo presenti nel Parlamento europeo appena scaduto, si sono presentati con un altro simbolo. Si tratta di un cavillo vergognoso, come si trattò di cavillo quando il Parlamento italiano negò l’ingresso a quattro senatori eletti con il simbolo della “Rosa nel Pugno”, tra i quali c’erano due radicali, seggi che invece vennero attribuiti ai partiti che avevano avuto più voti defraudando gli ottocentomila elettori che li avevano votati.
Queste cose accadevano e accadono ancora solo nei paesi a sovranità limitata, come lo è oggi anche l’Italia del bipartitismo imperfetto!
Coloro poi che sono abilitati a comparire sui teleschermi di tutto parlano meno che della politica europea perché è stata fatta scoppiare una rissa su argomenti che non c’entrano allo scopo di non far conoscere né idee né programmi. I talk show hanno fatto e fanno di peggio. Risse continue tra due schieramenti sullo stile “curva sud” contro “curva nord”.
I Radicali hanno reagito con la non violenza dello sciopero della fame e della sete e sono riusciti a strappare qualche presenza a suon di digiuni!
In questo bailamme gli elettori sono alla mercè della disinformazione e facile preda degli slognas che li introducono nel mondo della tifoseria, come del resto vuole il cosiddetto “grande fratello” che si frega le mani per la contentezza, ed il gioco è fatto!
CONTRO L’ARROGANZA E CONTRO LA LIBERTA’ LIMITATA
C’è però una parte di elettori che rifiuta l’etichetta di tifosi dell’una o dell’altra parte, ma non sa ugualmente che fare perché è nauseata e diffida di tutti. Sono in particolare i tanti Laici, che in Italia non sono pochi, ma che non hanno più i riferimenti tradizionali. Essi conservano ancora la capacità di discernimento. Tra questi ci sono anch’io.
Anch’io sono stato afferrato dalla tentazione di non andare a votare, ma non farò come colui che per fare dispetto alla moglie si tagliò…..
Bisogna avere la capacità di ragionare con freddezza e giocare la cosiddetta ultima carta perché la speranza non deve morire. Bisogna almeno tenere la fiammella accesa e consegnarla a coloro che con sacrificio personale, dignità e coerenza hanno saputo dimostrare fino ad oggi di essere dalla nostra parte e di saperla alimentare in attesa di tempi migliori. Bisogna metaforicamente tornare alla macchia per una Nuova Residenza.
E’ necessario e indispensabile votare per chi garantisce serietà e coerenza. E credo che questa volta la scelta possa essere fatta senza pentimenti concedendo fiducia a chi ha dimostrato con fatti concreti di meritarsela, ma proprio per questo è diventato oggetto di discriminazione.
Non so se lo stesso discorso riuscirò a farlo anche per le elezioni provinciali, temo proprio di no perché lì è veramente arduo individuare persone serie e degne di fiducia! >>.