Il Laboratorio di Medicina Sperimentale e Patologia Ambientale del Polo di Rieti (Direttore scientifico Prof. Maurizio SORICE e Responsabile Operativo Dott. Vincenzo MATTEI) svolge da diversi anni sia attività didattica (tirocini tecnico-pratici corso di laurea Tecniche di Laboratorio Biomedico) sia attività di ricerca. Proprio in quest’ultimo ambito si collocano gli studi che il laboratorio sta portando avanti da ormai tre anni riguardo alle patologie neurodegenerative (malattie da prioni in genere: BSE o mucca pazza, VCJD, insonnia fatale familiare). La ricerca ha lo scopo di comprendere i meccanismi attraverso cui i prioni (agenti patogeni infettivi) assunti con la dieta (carni bovine infette) possano arrivare al sistema nervoso centrale per determinare la loro azione patologica. Al momento attuale nessuna cura è disponibile per le persone che sono affette da tali patologie. Da questo consegue l’importanza di tale ricerca sviluppata nel Polo di Rieti grazie al supporto dell’Università “La Sapienza” e del Consorzio “Sabina Universitas”. Uno dei problemi maggiormente dibattuti riguarda il modo in cui il prione dopo ingestione possa arrivare fino al cervello. Le ricerche sono state realizzate nel Laboratorio di Medicina Sperimentale e Patologia Ambientale in collaborazione con il Dott. Fabio MONTRASIO del Paul-Ehrlich-Institute (Langen - Germamia) e con il Dott. Vincenzo TASCIOTTI, inserito nella struttura di ricerca de "La Sapienza" presso la "Sabina Universitas". Ogni anno i migliori scienziati al mondo si riuniscono per confrontare le loro idee e dibattere sullo stato di avanzamento delle loro rierche. Quest’anno la prestigiosa Prion Conference 2007 si è tenuta a Ebimburgo. Tra i partecipanti si annoverano il Premio Nobel Stanley PRUSINER (Nobel per aver scoperto l’agente eziologico delle malattie da prioni) e il Prof. Charles WEISSMANN (fondatore e responsabile dell’Istituto di ricerca SCRIPPS di Miami). In questo ambito il nostro laboratorio in collaborazione con il Paul EHRLICH Institute ha presentato i risultati delle proprie ricerche con un poster dal titolo “Plasma membrane released microvesiscles as carriers of infectious prions” che ha riscosso un notevole consenso da parte dei ricercatori stranieri. Il lavoro presentato alla Prion Conference 2007 ha messo in evidenza come le microvescicole rilasciate da cellule nervose infette siano potenzialemente infettanti quando iniettate intra-cerebralmente in topi sani. Questo lavoro pone le basi per una migliore comprensione del meccanismo con cui i prioni patologici si propagano all’interno dell’organismo determinando l’azione neurodegenerativa.