Da minaccia a risorsa. Avviato, dall'Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, un processo innovativo per il contenimento numerico della popolazione dei cinghiali. Presso la sede dell'Ente, alla presenza del Sindaco di Amatrice, Sergio PIROZZI, e del Commissario straordinario dell’Ente, Arturo DIACONALE, il Direttore Marcello MARANELLA ha firmato, con la Ditta PASQUINELLI S.r.l. di Jesi, il primo contratto per la gestione dei servizi di cattura e gestione di tutti i passaggi finalizzati alla creazione di una filiera nella lavorazione e commercializzazione delle carni di cinghiale, secondo l’apposito avviso di gara bandito lo scorso ottobre dallo stesso Ente Parco. Grande soddisfazione è stata espressa dai vertici dell’Area Protetta. Il Commissario DIACONALE, in particolare, sottolinea il fatto che << ... in questo modo si avvia finalmente a soluzione un problema annoso e complesso. L’accordo sortirà senz’altro l’effetto di rinsaldare i rapporti tra l’Ente Parco e la comunità di Amatrice, particolarmente toccata, come è noto, dalla gravità del problema dei cinghiali >>.
La Direzione del Parco, nel ribadire il buon lavoro svolto dal Servizio Scientifico e Amministrativo dell’Ente, sottolinea << ... gli effetti di ricaduta economica che il processo testé avviato avrà sulle comunità locali dell’Area Protetta, che nella compartecipazione del servizio, nei termini della gestione in loco delle gabbie di cattura e della pasturazione degli animali, potranno trovare una fonte aggiuntiva di reddito >>. Nel contratto con la Ditta PASQUINELLI, che avrà la durata sperimentale di otto mesi, è prevista la corresponsione, al gestore locale delle gabbie di cattura, di un compenso di 1,00 Euro per kg di carne consegnata. << L’auspicio - si legge in una nota - è che alla fine degli otto mesi, gli effetti positivi del contratto possano fungere da modello e ispirare l’attivazione di analoghe esperienze a livello locale. In tal modo, in sintesi, il Parco si avvia a trasformare un grave problema in risorsa economica >>.