di Gianfranco PARIS
Dalle ceneri della sconfitta delle ultime regionali sono emersi all'improvviso due nomi nell'universo del PD reatino. Per verità MELILLI nei comunicati che erano seguiti alle critiche generate dalla sconfitta aveva esortato chi aveva osato affermare che il PD reatino, dopo le dimissioni di Giuseppe RINALDI da segretario provinciale, era al servizio delle persone a stare tranquillo perché il nuovo segretario si sarebbe fatto a seguito di un ampio e aperto dibattito dentro e fuori del partito al fine di individuare la persona più adatta ad interpretare il ruolo di conduttore di un partito aperto a tutte le componenti democratiche della società sabina! Niente di più bugiardo. In piena canicola estiva, in pieno luglio, il mese preferito dai reatini per andarsene al mare, e senza alcun dibattito, i due gruppi dominanti nella gestione del partito hanno riunito alcuni fedelissimi dell'una e dell'altra parte ed hanno nominato Vincenzo LODOVISI segretario provinciale e Scacciafratte segretario cittadino. Una vera e propria spartizione di potere interno di partito nel più perfetto stile lottizzatorio cattocomunista. E' accaduto quel che avevo ampiamente previsto nell'ultimo mio articolo di commento alle vicende interne del PD reatino “vedrete che all'improvviso uscirà il nome del segretario senza alcun dibattito”. Vincenzo LODOVISI è da sempre un uomo di fiducia di MELILLI, la sua elezione ha lo scopo di garantire l'attuale presidente della provincia da sgradevoli sorprese. Il prezzo pagato da MELILLI è la segreteria del circolo cittadino a SCACCIAFRATTE in sostituzione di MARTELLUCCI dopo il recente infortunio giudiziario.
Dire MARTELLUCCI e dire SCACCIAFRATTE è la stessa cosa, del resto sono legati anche a doppio filo per ragioni di lavoro per la Coop cittadina, una organizzazione di chiara matrice politica di sinistra. Il circolo cittadino sta a cuore al gruppo che fa riferimento a FERRONI e che fa parte di quell'accordo trasversale che garantisce alla destra la vittoria nel Comune di Rieti e alla sinistra la provincia. Infatti già si parla di SCACCIAFRATTE candidato Sindaco di Rieti, una candidatura incolore sostenuta solo per fare in modo che vinca il candidato della destra che garantirà il gruppo dominate del PD per la vittoria in provincia con tutte le conseguenze in tema di potere a favore degli adepti. La difesa dell'assessorato di Antonio CICCHETTI da parte dei maggiorenti del PD rientra in questa logica di potere. Questo è il dibattito interno di cui parlava MELILLI nei suoi comunicati dopo elezioni! L'unica ad opporsi a questa ennesima spartizione di potere è stata la MASSIMI, ma la cosa è di facile comprensione. Anna Maria è approdata in consiglio regionale dal listino di MARRAZZO, proveniente dalla società civile, dopo ha aderito al PD. Essa per MELILLI, FERRONI & C. è un corpo estraneo. Per lei nel PD non c'è posto, almeno in questo PD. Franco MARINI qualche giorno fa aveva richiamato i dirigenti di questo partito ad uscire dalla logica delle correnti e a creare le condizioni per la realizzazione di un vero partito democratico all'americana aprendosi ai tanti elettori del mondo laico! Povero Franco, non ha capito che le correnti e la logica della prima repubblica non sono scomparse, anzi vegetano più di prima. Così come il metodo delle bugie. Se commentando i cento giorni di Renata POLVERINI ho scritto che il Governatore del Lazio è campionessa regionale di bugie politiche, i fatti di questi giorni mi autorizzano ad affermare che MELILLI è campione provinciale di bugie politiche, e mal ce ne incolga. Intanto l'on. del PD MARRA, membro del Consiglio nazionale del PD, è intervenuto sulla questione rafforzando il concetto che MELILLI è un bugiardo politico perché egli è anche Presidente dell'Assemblea regionale del PD del Lazio e come tale non avrebbe dovuto violare le regole, approvate dall'ultima Assemblea nazionale del PD all'unanimità anche dallo stesso MELILLI e dai rappresentanti del PD di Rieti, che prevedono l'elezione dei segretari provinciali in autunno prossimo dopo un'ampia consultazione degli iscritti. Con questi dirigenti il PD non andrà certamente lontano!