A cura dell'Avv. Gianfranco PARIS (nella foto), Direttore responsabile del mensile MONDO SABINO:
<< Lunedì 18 ottobre mi sono recato di persona ad ascoltare la presentazione dell'URBAN CENTER ad opera dell'Assessore Chicco Costini e della struttura del suo assessorato. Ho ascoltato delle cose interessanti mescolate però a troppe chiacchiere spesso inutilmente ripetute al limite della noia. penso però di aver capito. Costini continua nella sua campagna mediatica di accreditamento di un assessorato tutto nuovo di zecca rispetto alle esperienze degli ultimi quindici anni. Ha fatto delle affermazioni molto impegnative. Ha detto con una certa enfasi che a Rieti è finita l'epoca dell'urbanistica contrattata sotto banco nelle stanze della politica e dell'assessorato, e che è iniziata l'epoca della urbanistica partecipata. In altre parole con Costini non ci saranno più accordi sottobanco, come è accaduto fino ad oggi, ma tutta la cittadinanza dovrà partecipare alle scelte dello sviluppo urbanistico ed il posto per queste scelte sarà l'URBAN CENTER, inventato a Bologna qualche anno fa, un luogo fisico dove tutti potranno vedere, meditare e rendersi conto di quel che accadrà alla loro città partecipando attivamente alle scelte che saranno fatte dalla amministrazione sulla base del parere della maggioranza dei cittadini. Una “Agorà”, nel senso greco del termine, come l'ha ribattezzata l'Assessore, memore della sua formazione classica, rifuggendo dall'andazzo anglofono del mondo di oggi. Proprio in questi giorni, e precisamente il 27 ottobre 2010 è scaduto il termine dei bandi riguardante i Progranmi Integrati, come segnala l'ottimo Consigliere comunale Gian Piero Marroni dell'IdV con un vero comunicato politico (spesso siamo costretti purtroppo a leggere comunicati senza alcun senso di tutti i partiti locali).
Per la legge 21/2009 i Programmi Integrati sono piani occasionali, particolari e utilizzabili una-tantum per sanare le eventuali incongruenze urbanistiche che avrebbe potuto applicare il Piano-Casa la cui utilizzazione a Rieti è stata zero e che pertanto non ha prodotto né incongruenze né alcuno stravolgimento degli standard. In caso di loro approvazione quindi il comune di Rieti commetterebbe una palese violazione della legge che li ha resi possibili, come giustamente rileva Gian Piero Marroni. Inoltre, è da rilevare che il nuovo PRG della città di Rieti è stato approvato da poco, che tale piano disciplina tutte le aree indicate che certamente sono state attentamente valutate in sede di redazione del Piano stesso. Mentre i Programmi Integrati dovrebbero attuare alla lettera, salve solo modeste varianti in sede esecutiva ritenute strettamente necessarie all'esecuzione dei lavori, le previsioni già contenute nel PRG e/o i relativi strumenti attuativi per ambito specifico. Pur in questa situazione il comune di Rieti con i predetti bandi, mentre Costini parla, e forse straparla, di urbanistica partecipata, si accinge ad attivare i Programmi Integrati in maniera diffusa con l'evidente intenzione di non rispettare né il PRG vigente, né quello nuovo in fase di conclusione. Tra questi Programmi Integrati ci sono, tra le aree individuate provvisorie, anche la zona dello ex Zuccerificio e quella di viale Matteucci, che di recente è stata recintata tanto per manifestare più chiaramente quali sono le intenzioni della proprietà. E' appena il caso di ricordare agli smemorati che quall'area negli anni '70 era stata destinata a Parco cittadino, che fu sottratta a tale scopo prima con il marchingegno posto in essere dal Sindaco Giovannelli di non inoltrare il ricorso amministrativo, e più tardi con la complicità delle Giunte di destra e di Antonio Cicchetti, prima come Sindaco e poi come Assessore, che quando era all'opposizione si era battuto a favore del parco, partecipando alla raccolta delle firme perché fosse istituito. Queste due proposte di Programmi Integrati, come del resto le altre che sono state presentate, sono frutto di tutto meno che di scelte partecipate. Esse sono delle proposte avanzate da privati, che per lo più hanno acquistato terreni appetibili alla speculazione edilizia, e delle quali si chiede la edificabilità con il solito sistema di sempre che non ha nulla da spartire con l'urbanistica partecipata vagheggiata dal nostro Assessore Chicco Costini. Ma c'è di più, Costini lunedì 18 ottobre scorso ha chiarito che l'Urban Center non ha una sede, è per il momento un “non luogo”, e non è ancora chiaro dove dovrebbe sorgere. Anzi ha detto che la proprietà dell'area dell'ex Zuccherificio si è dichiarata disposta ( ci sono stati dei contatti - così ha detto l'assessore) a realizzare la detta palazzina in sede di realizzazione del relativo Programma Integrato di cui sopra. Il che fa supporre che è intenzione del Comune approvare il Programma Integrato relativo all'area dell'ex Zuccherificio proposto dai proprietari. Insomma mentre a parole si parla di partecipazione, con i fatti la stessa sembra essere vanificata con i metodi di sempre. Qualche maligno potrebbe pensare che la proposta dell'Urban Center sia funzionale all'approvazione di tale programma integrato, ma Chicco non merita una tale malignità. Intanto, l'operazione immagine dell'urbanistica partecipata va avanti a tamburo battente. L'Assessorato sta recapitando nel quartiere Città Giardino un questionario per conoscere il parere dei residenti circa la destinazione dell'area recintata in fondo a viale Matteucci, quella che negli anni settanta il centro-sinistra della vituperata prima repubblica aveva destinato a parco cittadino. Ora è difficile comprendere perché solo gli abitanti di quel quartiere hanno titolo a partecipare. Il mantenimento della destinazione di quell'area a parco cittadino raccolse nel 1992-1993 n. 5.000 firme di tutti i cittadini di Rieti che si dimostrarono interessati, e come, a quella destinazione. E poi l'urbanistica di quartiere contrasta con qualunque sano principio di Piano Regolatore. E allora perché una tale limitazione? Non sarebbe un bell'inizio di questa nuova fase dell'urbanistica partecipata riferirsi alla volontà espressa da quei 5.000 reatini, o comunque magari indire un referendum consultivo previsto anche dallo statuto del Comune di Rieti? Io penserei proprio di si, e magari servirebbe a fugare tutti i dubbi sulla reale portata della proposta dell'Urban Center e di tutta l'urbanistica partecipata, magari cominciando con il verificare ciò che pensa la cittadinanza dei Programmi Integrati prima di portarli avanti? E non limitarsi ad un questionario limitato ad un solo quartiere? A conclusione mi viene spontaneo pensare ancora una volta che il più delle volte una cosa sono le chiacchiere ed una cosa molto diversa sono i fatti! Ma spero che Chicco Costini mi smentisca >>.