"Peschiera-Le Capore No profit". Questo è il tema dell'Assemblea pubblica organizzata da Legambiente Rieti, Associazione ONLUS "La Lokomotiva", Associazione Valle Amara e Unione Sindacale di Base Rieti, che si svolgerà sabato 6 novembre, alle ore 17.00, presso il teatro del monastero di Santa Filippa MARERI di Borgo San Pietro di Petrella Salto. All'iniziativa parteciperà Padre Alex ZANOTELLI (nella foto). << L’acqua è il Bene Comune per eccellenza. L’acqua è un diritto umano, universale, inalienabile - si legge in una nota degli organizzatori. L’accesso all’acqua potabile deve essere e diventare un diritto garantito a tutti gli esseri umani. Per tali ragioni l’acqua deve avere una sola ed unica forma di gestione che è quella senza scopo di lucro. Questa è la gestione che deve essere attuata per le sorgenti “Peschiera-Le Capore”. Tale gestione è l’unica che può garantire un costo equo dell’acqua, che gli eventuali utili economici prodotti siano totalmente reinvestiti per l’ammodernamento ed il miglioramento della rete idrica per combattere gli sprechi (in Italia c’è una dispersione media dell’acqua che ammonta al 40%), che può garantire la salvaguardia ambientale del territorio e delle fonti idriche attraverso una politica occupazionale che coinvolga le comunità locali ed il reperimento di personale tra le categorie lavorative e sociali più svantaggiate come: Disoccupati, Precari, Diversamente Abili. Congiuntamente al DIRITTO ALL’ACQUA devono essere garantiti anche i diritti delle comunità locali. In primo luogo il diritto di vivere in modo dignitoso nella propria terra. Tale diritto nel caso della popolazione di molte comunità del territorio reatino non è stato garantito. I vincoli idrogeologici imposti a molti comuni della Provincia di Rieti per salvaguardare le sorgenti “Peschiera-Le Capore”, se da un lato sono doverosi e necessari per garantire la protezione della risorsa idrica, di fatto sono stati penalizzanti frenando uno sviluppo socio-economico sostenibile di queste comunità.
Infatti, ad una politica impositiva dei vincoli non vi è stata parallelamente una politica occupazionale proprio nella salvaguardia ambientale del territorio e delle risorse idriche, che prevedesse uno sviluppo socio-economico diversificato e che evitasse lo spopolamento di queste terre. La risorsa acqua per il territorio reatino poteva e doveva essere un grande opportunità di sviluppo, mentre in realtà, si è verificato solo un esproprio da parte di un altro territorio del Bene Comune per eccellenza, del quale ha usufruito solo una parte e cioè il Comune di Roma e ACEA S.p.A. Comune di Roma ed ACEA S.p.A. che continuano a prelevare acqua indisturbati, gratuitamente e senza concessione (scaduta nell’anno 1996), non solo per dissetare i cittadini romani, ma per ottenere un profitto economico, per gli azionisti privati di ACEA S.p.A. (CALTAGIRONE e Suez). Diviene quindi giusto e legittimo da parte delle comunità locali e del territorio reatino rivendicare il riconoscimento di un equo indennizzo, sia per il passato che per il futuro, che riequilibri questo rapporto, con il quale si riconosca la servitù del territorio reatino nei confronti di quello romano. Tale equo indennizzo dovrà essere vincolato e destinato totalmente per la difesa e la salvaguardia della “risorsa acqua”, per garantire anche in futuro che la capitale d’Italia, rimanga l’unica metropoli al mondo ad essere dissetata esclusivamente da acque sorgentizie. La lotta per rivendicare una gestione senza scopo di lucro delle sorgenti “Peschiera-Le Capore”, che passa inevitabilmente attraverso la ripublicizzazione di ACEA S.p.A., deve essere condotta parallelamente alla rivendicazione del riconoscimento di un equo indennizzo per il territorio reatino, di una gestione senza scopo di lucro del SII - ATO3 e dell’affidamento della titolarità della concessione sulle due sorgenti alla Provincia di Rieti, attraverso l’unione delle popolazioni dei due territori, contro la mercificazione e la speculazione sull’acqua e per la difesa dei diritti delle comunità locali - conclude la nota degli organizzatori. L’unione della gente comune sarà "l’arma” che spazzerà la collusione politico-istituzionale-finanziaria che ha permesso la mercificazione dell’acqua. 1 milione e 400mila firme raccolte nella campagna referendaria promossa dal Forum dei Movimenti per l’Acqua, contro la privatizzazione della gestione dell’acqua in Italia, ne è la dimostrazione. E sarà la gente comune che attraverso il voto del referendum dichiarerà finalmente anche in Italia che l’acqua è un diritto umano non una merce >>.