All’inizio del ‘900 l’aspettativa di vita media era di 42,9 anni per gli uomini e 43,2 per le donne. Nel 2009 si è passati ad una aspettativa di vita che rispettivamente è di 76,7 anni e 82,8 anni. Nel 2050 il 34% della popolazione avrà più di 65 anni con la componente femminile che supererà del 15/25% quella maschile e gli ultra 90enni passeranno dagli attuali 500 mila a più di un milione e mezzo. Di fronte a queste cifre, che denotano una presenza sempre più significativa della popolazione anziana in buone condizioni di vita visti i progressi della medicina negli ultimi anni, il Rotary, Rotaract, Inner Wheel e la Provincia di Perugia hanno organizzato un convegno presso la Sala consiliare della Provincia di Perugia (nella foto) dal titolo significativo “Anziani in Umbria, problema o risorsa?”. Hanno partecipato il Vice Presidente dell’Amministrazione provinciale, Aviano ROSSI; il Presidente del Rotary Club Perugia Est, Paolo LATINI; il Presidente del Rotaract Club Perugia Est, Massimiliano CRUSI; il Presidente di Inner Wheel Perugia, Elvira ANTINOLFI; il Direttore dell’Istituto di Gerontologia e Geriatria dell’Ospedale Santa Maria Misericordia di Perugia, Patrizia MECOCCI; il Direttore del Dipartimento Istituzioni e società dell’Università degli Studi di Perugia, Roberto SEGATORI; il Direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, Walter ORLANDI.
<< L’evento organizzato dal Rotary è espressione della sensibilità che vede già da tempo impegnata anche la Provincia di Perugia nel contrastare una visione della società in cui l’anziano è purtroppo visto come un problema in quanto non più produttivo - ha dichiarato il Vice Presidente ROSSI. Se non siamo riconoscenti noi verso i nostri anziani che hanno contribuito a farci vivere in una condizione di benessere costantemente diversa da quella diversa da quella che ha caratterizzato la loro età adulta, che cosa dovrebbero dire i nostri figli ai quali probabilmente lasceremo condizioni peggiori di quelle di oggi. Forse attraverso questo approccio empatico - ha concluso ROSSI - è possibile essere più rispettosi degli anziani che non possono essere considerati un problema >>. Ed ecco che torna l’interrogativo che ha dato il titolo al convegno. Per LATINI << … le statistiche ci preannunciano che fra 30 anni gli ultra 65enni saranno un terzo della popolazione e l’Italia è al secondo posto dopo il Giappone. Ebbene, bisogna fare i conti con questa realtà. Non tutti creano “problemi” (in termini di assistenza) ma la maggior parte di loro incarnano risorse quali saggezza, esperienza e memoria storica >>.