Si è svolta questa mattina al Senato della Repubblica la cerimonia (nella foto) per ricordare i primi cento anni di vita dell’UPI - Unione Province d'Italia, dalla sua fondazione nel marzo del 1908. L'Aula di Palazzo Madama, per la prima volta nella storia, ha ospitato 300 rappresentanti delle province italiane. Ad aprire i lavori è stato il Presidente del Senato Franco MARINI, a seguire hanno preso la parola il Presidente emerito della Corte Costituzionale Piero Alberto CAPOTOSTI, il Prof. Vincenzo CERULLI IRELLI, dell’Università la Sapienza di Roma, e il Ministro dell’Interno Giuliano AMATO. Al Presidente dell’UPI e della Provincia di Rieti Fabio MELILLI, l'onore di portare il saluto delle Province. Un evento eccezionale che è servito non solo a ricordare i primi cento anni di vita dell’UPI ma, soprattutto, a ripercorrere la strada che ha portato all’affermazione del ruolo delle Province nella Costituzione Italiana.
<< Ospitando le Province - ha affermato MELILLI in apertura del suo intervento - il Presidente MARINI ha compiuto un atto non usuale, visto che mai prima d’ora un evento di questo genere era stato celebrato in quest’aula, ma soprattutto ha mostrato ancora una volta il profondo rispetto nei confronti delle istituzioni della Repubblica e delle autonomie territoriali, che da sempre contraddistingue il suo operato. Oggi il Senato, luogo della rappresentanza democratica di tutto il Paese, accoglie le Province come ospiti speciali: domani ci auguriamo che questa stessa aula possa diventare il luogo della rappresentanza di tutti i soggetti costitutivi della Repubblica (Stato, Regioni Province e Comuni) dove sia possibile realizzare quella integrazione delle politiche nazionali e territoriali indispensabile per dare più forza alle scelte, coordinare gli interventi e prevenire inutili conflitti. Questa di oggi - ha poi aggiunto il Presidente - è anche l'occasione per un profondo ripensamento del ruolo delle Province, del loro futuro e, più in generale, del modello di governance delle istituzioni territoriali. Anche le Province si dovranno misurare, nella prossima legislatura, con l'esigenza di procedere senza più indugi a semplificare, ridurre, rendere più efficienti le amministrazioni. Sono certo che cancellando una istituzione con forte legittimazione popolare e la sua rappresentanza politica impoveriremmo il confronto e non renderemmo un buon servizio alla democrazia. Se si riuscisse a ragionare di costi della politica al di fuori degli slogan e della propaganda giungeremmo con serenità alla conclusione che è in questo sistema di sovrapposizioni di funzioni e risorse suddivise in mille rivoli di inutili enti e burocrazie che si annidano i veri sprechi. Alan KAY ci ha ricordato che “la maniera migliore per prevedere il futuro è inventarlo". Sta a noi - ha concluso MELILLI - scegliere se esserci o lasciare che lo facciano altri. Sono certo che nei prossimi anni noi ci saremo >>. Alla cerimonia era presente anche una delegazioni di amministratori reatini di cui hanno fatto parte il Presidente del Consiglio provinciale Giosuè CALABRESE, gli assessori Rufino BATTISTI e Giuseppe RINALDI, i consiglieri Lidia NOBILI, Vincenzo LODOVISI, Antonio VENTURA, Oreste PASTORELLI, Marino MORETTI, Bruno CHIARINELLI, Gianfranco GATTI e Filippo LUCENTINI.