Pubblichiamo integralmente il messaggio pasquale di Mons. Delio LUCARELLI (nella foto), Vescovo della Diocesi di Rieti:
<< O notte beata! Giorno radioso e splendido del trionfo di Cristo! Sono alcune delle espressioni che la liturgia della Chiesa usa nel tempo di Pasqua, ormai prossima, dopo questo intenso periodo preparatorio della Quaresima. Un'altra Pasqua si presenta a noi con tutta l'attesa che caratterizza il sentire della fede dei credenti, anche se sappiamo che le cose non cambieranno in modo radicale se noi non sapremo essere uomini nuovi, profondamente e radicalmente trasformati da questo evento della fede che si ripresenta a noi e che noi siamo chiamati a rivivere, perché nella realtà sacramentale della Chiesa il Cristo crocifisso e Risorto ripete la salvezza, ci chiama ad essere anche noi uomini e donne pasquali, rinnovati dai sacramenti, convertiti dall'amore, disposti ad investire il nostro bagaglio di novità e il nostro profumo pasquale per modificare il mondo. In questi momenti pensiamo ai tanti profughi e immigrati che sbarcano nelle nostre coste; alle tante osservazioni che potremmo fare sul piano organizzativo dell'accoglienza dobbiamo, tuttavia, aggiungere lo scarso interesse di alcuni Paesi Europei, che non sentono l'urgenza di approntare i loro mezzi per accogliere chi fugge da situazioni insostenibili. Noi cristiani sappiamo che anche Gesù, Maria e Giuseppe sono stati profughi e hanno provato la sofferenza della lontananza dal proprio paese e dalla propria casa. Anche loro hanno trovato accoglienza, non senza qualche difficoltà. Se sappiamo vedere in chi fugge dalla disperazione non il volto dello straniero ma del fratello, allora avremo avuto i doni del Risorto.
L'esperienza della morte, significata dalla fuga, dall'abbandono dei cari, dal rischio di morire affogati, come è accaduto a molti, può aprirsi alla gioia di una vita nuova. Noi auguriamo anche alla popolazione giapponese di poter godere della vita nuova, dopo la distruzione del terremoto e dello tsunami, anche se i danni provocati dalle radiazioni saranno più duraturi e lasceranno ferite che forse ora possiamo solo immaginare. Un altro mondo è possibile, un mondo rinnovato e più umano: l'evento sconvolgente della Pasqua, che è quell'energia che cambia la morte in vita, il male in bene, il buio in luce, ci invita a credere fermamente in questo. È la speranza che dobbiamo coltivare in noi stessi, non è utopia; è la luce che dobbiamo trasmettere ai nostri giovani, non è un abbaglio; è la fiducia che possiamo diffondere intorno a noi, non è illusione; è la novità che sentiamo viva, non è morte. La luce della notte di Pasqua è la bellezza della fede che dobbiamo offrire ai nostri giovani perché accolgano la vita e non si chiudano ad essa, perché non assumano atteggiamenti rinunciatari, perché non gettino la spugna, di fronte alle difficoltà dell'esistenza. O notte beata! Sì, beata pure la notte del male se si apre alla luce del bene. Beato il buio della sofferenza e del dolore se sa aprirsi alla redenzione che dà vita e che è vita. Giorno radioso e splendido del trionfo di Cristo! Che il giorno di Pasqua, che il tempo di cinquanta giorni della Pasqua, risplenda in tutti noi con il suo fulgore, perché possiamo fare esperienza di Cristo, stella luminosa del mattino. Buona Pasqua a tutti e che il Cristo Risorto ci inondi con il suo splendore! >>.