E’ stato un Venerdì Santo di grande suggestione quello vissuto a Cittaducale con la Sacra Rappresentazione della Passione e Morte di Cristo (nella foto). Grazie all’iniziativa della Pro Loco, una tradizione risalente al XVI secolo, e poi dimenticata nel corso del tempo, ha potuto riprendere vigore e tradursi in una manifestazione dal forte impatto emotivo ormai divenuta stabile occasione di riflessione sulla Morte e Resurrezione di Cristo e punto di forza della vita culturale della cittadina angioina. L’edizione 2011 è stata particolarmente efficace sul piano della resa scenica ed ha visto la partecipazione dell’intera popolazione e di numerosi turisti riversatisi nelle piazze e strade che hanno fatto da ideale sfondo al dramma del Golgota. Dopo l’uscita dalla Cattedrale di Santa Maria del Popolo e i giudizi del Sinedrio e di Pilato negli ampi spazi di Piazza del Popolo, il corteo della Passione si è spostato lungo gli assi di Via Duca Roberto, Corso MAZZINI, Via GARIBALDI, transitando per Piazza MARCHESI e lo slargo antistante la Torre Angioina, dove sono avvenuti l’incontro di Gesù con Maria e con le pie donne, per poi proseguire verso l’ex campo sportivo, luogo della Crocifissione. Ciò che ha caratterizzato e probabilmente distinto questa Sacra Rappresentazione è stato il commento musicale che si è fuso con le fasi dell’azione. Infatti, musiche tratte dai Requiem di MOZART, di BRAHMS e di VERDI, dalle Passioni di BACH e da repertori sacri del ‘700 hanno ininterrottamente accompagnato il doloroso cammino di Cristo, interpretato con intensa partecipazione da Pietro PATACCHIOLA, verso il luogo del suo supplizio.
Di grande spessore drammatico anche i movimenti e gli interventi dei figuranti che hanno ben reso la tumultuosa moltitudine popolare, le recitazioni degli altri protagonisti: Maria (Angela MARINACCI), Pietro (Pino MALDARIZZI), Caifa (Giacomo SARAGOSA), Pilato (Tonino PATACCHIOLA), e la partecipazione del gruppo dei soldati romani con armature perfettamente riprodotte. Il tutto su sceneggiatura, scelte musicali e regia di Alberto RANALLI, con la collaborazione dei tecnici audio e luci Sergio RANALLI, Paolo MONACO e Francesco MURADOR, e il contributo della Fondazione VARRONE.