A cura dell'Avv. Gianfranco PARIS (nella foto), Direttore responsabile del mensile MONDO SABINO:
<< Il centro storico di Rieti è la vittima più illustre della politica urbanistica della Mano Nera che opera in Sabina in combutta con tutta la classe politica. L'ultimo balzello di euro 60 a carico di tutti i residenti che non hanno un garage all'interno delle mura per parcheggiare sulla strada ne è la l'ulteriore cartina di tornasole. Ma procediamo con ordine. Negli anni '70 la prima amministrazione di centro-sinistra organico ai comunisti deliberò la redazione del Piano particolareggiato del centro storico di Rieti. Era Sindaco Ettore Saletti, il sottoscritto Presidente della Commissione Urbanistica e l'Arch. Cantatore assessore al medesimo ramo. L'incarico fu affidato allo architetto Lugli con l'impegno di utilizzare tecnici locali. Lo scopo di tale incarico era quello di dotare il Comune di Rieti di uno strumento urbanistico che avrebbe consentito la rinascita del centro storico all'epoca ridotto veramente male. Ma quando nel 1978 arrivò all'Assessorato all'Urbanistica Andrea Ferroni al posto di Cantatore iniziò un primo boicottaggio dello incarico allo Arch. Lugli. All'inizio degli anni '80, quando diventò Sindaco il socialista Augusto Giovanelli, il boicottaggio fu perfezionato e ben prestò portò alla revoca formale dello incarico senza una motivazione plausibile. La ragione di un tale comportamento cominciò subito ad apparire evidente. All'interno del PSI e del PCI reatino stava prendendo il sopravvento un ceto politico legato ai palazzinari locali che si erano accaparrate le aree circostanti alla città sulle quali avevano cominciato a costruire con la complicità del Comune che era in mano ai tecnici di partito che controllavano la Commissione Edilizia.
Sempre per favorire gli edili reatini, che nel frattempo si accingevano a controllare anche la confindustria locale, fu escogitata per il centro storico la applicazione della politica dei Programmi di recupero. In deroga al divieto di costruire e restaurare causato dalla mancanza del Piano particolareggiato del centro storico valido per i piccoli proprietari, fu consentito ai palazzinari di proporre ampi piani di recupero di gruppi di case con criteri speculativi. Il terremoto dell'Umbria che fu avvertito anche da noi, consentì ai vecchi proprietari più importanti di restaurare i loro palazzi con l'intervento dei denari della collettività, anche quando di danni per verità se ne erano verificati pochini. Ma, tant'è, così vanno le cose. Così la Mano Nera dagli anni settanta in poi controlla lo sviluppo della città asservendolo completamente ai suoi interessi. A nulla rilevano le poche iniziative dei privati che si perdono nel mare magnum della illegalità e della bruttura urbanistica. A questo disegno si aggiungono altre iniziative che lo completano e lo rafforzano. In primis quella del rilascio di un gran numero di licenze commerciali al di fuori del centro storico, in particolare quelle dei supermercati in una quantità tale da non trovare giustificazione alcuna di natura economica. Questa politica, unita a quella sopra descritta, ha portato a vuotare quasi completamente il centro storico da attività di natura economica. Nella realizzazione di questo disegno si è invece distinta la destra al potere dal 1994. In particolare Cicchetti che diventò Sindaco con un plebiscito dei commercianti reatini dei quali era parte e corifeo. Ma, poverini, mal gli e ne incolse! Ogni tanto poi si inventano qualcosa per scoraggiare quegli ardimentosi che, malgrado tutto, ancora resistono ad abitarci. Ultimo in ordine di tempo il balzello di euro 30 per coloro che, pur risiedendo nel centro storico, non hanno un garage. Costoro dovranno pagare la somma di euro 60 l'anno per poter parcheggiare sulla strada. Una tassa che si addiziona a quella di circolazione. E la cosa più comica è che essa non va nelle casse del comune per poi essere riutilizzata comunque dalla città, ma è a beneficio della Saba, la società privata che ha costruito il parcheggio di Piazza Mazzini e Piazza Oberdan la quale si “ingroppona” ormai ogni spazio pubblico circostante la città, anche quello fuori del centro storico. Sono proprio bravi questi amministratori reatini a fare gli interessi dei loro elettori, ma fino a quando riusciranno ad abusare della nostra credulità?!?! Ogni cosa dovrebbe avere il suo limite. Le ultime due legnate elettorali a Berlusconi dovrebbero insegnare qualcosa. Così oggi il centro storico è diventato un deserto, per giunta ancora molto brutto e non si intravede la strada per la sua rinascita. Questa la dura realtà. Ma ciascuno abita la città che si merita. Normalmente si mugugna, ma lo si fa per cercare scuse con se stessi. Così è ... se vi pare! >>.