Fino venerdì 8 luglio, accademici delle università italiane, tecnici dei settori di climatologia e meteorologia dei centri di ricerca ministeriali ed esperti di rilevamenti fenologici, sono riuniti presso la foresteria del Centro Appenninico del Terminillo “Carlo JUCCI”, per discutere problematiche relative agli effetti dei fattori climatici sui cicli vitali delle piante. Le attività sono state organizzate dal gruppo di lavoro del Prof. Bruno ROMANO, del Centro di Ricerca sul Clima dell’Università di Perugia, e dalla Prof.ssa Giovanna ARONNE, coordinatrice del gruppo dei Bioritmi e Fenologia della Società Botanica Italiana. L’incontro sta avvenendo presso il Centro Appenninico “Carlo JUCCI” ed è stato possibile anche grazie al contributo della Camera di Commercio di Rieti. Obiettivo principale è firmare un documento che da vita alla nuova Rete Italiana dei Giardini Fenologici, in cui il Centro Appenninico del Terminillo con i suoi 3 giardini a 3 diverse quote (Piana Reatina, Pian di Rosce e Colle Scampetti sul Monte Terminillo) sarà punto di riferimento a livello nazionale. È importante sottolineare che non si tratta dell’avvio di nuove strutture, ma della messa in rete di impianti già esistenti ed attivi. Alcuni hanno iniziato a raccogliere dati da più di trenta anni, molti sono attivi da circa dieci anni. Su tutto il territorio nazionale esistono Giardini e Stazioni di rilevamento fenologico che con cadenza settimanale rilevano le varie fasi del ciclo vitale di una pianta (dall’inizio della fioritura allo sviluppo dei frutti, dall’emissione alla caduta delle foglie) e le mettono in relazione ai fattori climatici.
Solo grazie al lavoro costante e continuo di questi rilevatori è possibile stabilire, per esempio, se l’anticipo delle fioriture primaverili è una realtà o un’impressione collettiva. Il kick-off della Rete è dato da 11 giardini distribuiti su tutto il territorio nazionale. Le attività di queste stazioni di monitoraggio sono poco conosciute, ma di fondamentale importanza nei programmi di previsione degli effetti dei cambiamenti climatici sui cicli biologici delle piante. La Rete, nel rispetto dell’autonomia di ogni giardino, valorizzerà il loro ruolo, aumenterà la visibilità del lavoro svolto e formerà una massa critica in grado di interfacciarsi con altre reti internazionali molto attive ed apprezzate sia in ambito scientifico sia applicato. La stessa rete potrà svolgere un ruolo educativo in tematiche ambientali nei confronti soprattutto delle nuove generazioni particolarmente sensibili verso tali problematiche. I convenuti hanno approfittato dell’incontro per apprendere nuovi metodi di elaborazione dei dati raccolti invitando esperti del settore di Climatologia e Meteorologia Applicata del CRA. Inoltre, si terrà anche un incontro informativo sul Progetto di ricerca “Studio dell’impatto del clima sull’andamento fenologico di specie guida all’interno di giardini fenologici attraverso monitoraggio in situ, modellistica e camere digitali”, realizzato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.