Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota del CdA del Consorzio tra i Comuni della Media Sabina:
<< Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio dei Comuni della Media Sabina segue con molta attenzione la vicenda che vede la costituzione di una società per azioni, al fine di gestire il servizio idrico della provincia reatina denominato ATO3. In primo luogo il CdA, ringrazia, il movimento Cittadinanzattiva di Rieti e l'Asssociazione Postribù, per l'apprezzamento pubblico attestato al nostro Consorzio come esempio di buona gestione delle reti idriche senza fini di lucro. Inoltre, condividiamo le preoccupazioni espresse nel comunicato stampa dei responsabili dei sopraccitati movimenti cittadini, soprattutto per il timore di vedere ancora spese inutilmente, importanti risorse finanziarie del Comune di Rieti, e dei comuni della Provincia. Abbiamo appreso che la Conferenza dei Sindaci convocata nei giorni scorsi ha espresso a maggioranza la volontà di far gestire ad una società completamente pubblica le risorse idriche dell'ATO3. Noi vorremmo che nel dibattito provinciale che interessa la gestione delle risorse idriche, sia presente la nostra realtà consortile, come effettivo esempio, di buona gestione pubblica, e chiediamo al Presidente della Provincia Fabio MELILLI, che è anche il coordinatore dell'ATO3, di considerare la nostra richiesta di salvaguardia dello stesso Consorzio della Media Sabina, anche in considerazione dell'art. 12 della legge regionale n°6 del 22/01/1996, la quale prevedeva l'istituzione degli ambiti territoriali ottimali.
Infine, è utile ricordare che il nostro Consorzio per la costruzione dell'acquedotto è nato nel lontano 1958, e da allora è sempre stato in vita solo grazie alle quote dei comuni associati, sempre gestito con economia ed efficienza. Oggi grazie all'impegno profuso dal personale, dal Presidente Vincenzo LETI, da tutti i componenti del Consiglio direttivo, il Consorzio si è affermato tra i cittadini utenti, come ente affidabile economico ed efficiente. Per queste ragioni, crediamo che l'idea consortile, prevista nella stessa legge regionale n°6/96, meriti un più ampio dibattito nel territorio provinciale >>.