Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota di Nicola ALEMANNO (nella foto), capogruppo del PdL in seno alla Comunità Montana della Valnerina, in vista della riunione dei capigruppo del 18 agosto:
<< L'abbiamo proposto fin dalla metà del 2010, quando ancora la nuova riforma endoregionale era un progetto, lo ribadiamo con forza ora: bene la soppressione e l'accorpamento degli Enti dispendiosi e inutili, ma la Comunità Montana Valnerina, migliorata e razionalizzata nei suoi scopi e nelle sue risorse, certamente potrebbe essere il cuore di un Ente fondamentale per la nostra gente, indispensabile per la manutenzione del territorio ed utilissimo per l'intera Regione. Non è facile prendere oggi una posizione a favore della Comunità Montana Valnerina. Non è facile perché, a guardare dall'esterno, una Comunità Montana che utilizza i propri funzionari per realizzare censimenti ISTAT (da sempre ad appannaggio di giovani alle primissime occupazioni) ed i propri operai per sfalciare le erbe dei giardini (invece di occuparsi di forestazione, riambientamenti di sentieri, cura delle marcite, ecc) suscita inevitabilmente un interrogativo: perché per assolvere a queste funzioni dobbiamo spendere milioni di euro e pagare chi non si è dimostrato degno di apprezzare il ruolo che la comunità lo ha chiamato ad assolvere? E non possiamo certamente dimenticare le dissennate politiche che hanno condotto al declino della nostra Comunità Montana: una per tutte, le decine di assunzioni di operai alla vigilia delle Elezioni Amministrative del giugno 2009 che hanno moltiplicato i voti a favore del centrosinistra, a Norcia come nel resto della Valnerina.
Come più volte ho avuto modo di ribadire nel Consiglio della CMV, una larghissima maggioranza di Cittadini, informati sull'imminente chiusura dell'Ente, hanno commentato: "Era ora!!". Ed infatti, sindaci e politici di vario livello della nostra valle si sono ben guardati, fino ad oggi, dal prendere posizioni esplicite, pubbliche ed inconfutabili, a favore di questa istituzione. Pertanto, l'atteggiamento largamente diffuso è il solito: "Ma chi ce lo fa fare??". La risposta ancora una volta andrebbe cercata nell'amore per la propria terra, ma chi, ancora oggi, è disposto a credere (soprattutto a Norcia) che un politico sia disposto a mettere in gioco la propria reputazione e le proprie idee per amore della propria terra? Noi sicuramente si. In tempi non sospetti, e in largo anticipo sulla redazione del disegno di legge regionale, chiedemmo l'apertura di un dibattito ufficiale e allargato al consesso di tutti i sindaci della Valnerina in seno al Consiglio della CMV, quando già si stava paventando l'idea della chiusura della nostra Comunità, ma quando il tempo era ancora giusto e opportuno per contribuire fattivamente e da protagonisti al progetto legislativo nazionale e regionale. Per tutta risposta il più assoluto silenzio, mentre gli organi preposti della Regione lavoravano autonomamente arrivando alla sostanza del DdL attualmente in discussione. Solo lo scorso 21 gennaio 2011 fu convocata una riunione dei Capigruppo nel corso quale ebbi modo di stigmatizzare il pericoloso silenzio delle nostre Istituzioni e della nostra politica su un tema destinato ad incidere così profondamente sul futuro della nostra terra. Chiesi, altresì, se la Presidenza del Consiglio della Comunità Montana fosse a conoscenza di qualche iniziativa ancora ufficiosa che i nostri Sindaci stessero tessendo e per la quale occorreva restare silenti. Né il Direttore Proietti né il Presidente del Consiglio Angelini né il Capogruppo di Maggioranza Peroni erano però a conoscenza di nulla. Convenimmo pertanto che non vi era più tempo da perdere e che fosse ormai improcrastinabile incontrare i Sindaci della Comunità Montana ed avviare con loro un'azione sinergica prima dell'emanazione del Disegno di Legge della Giunta regionale. Accettammo in quella sede, per senso di responsabilità, di non rilasciare dichiarazioni pubbliche e di aspettare il maturarsi degli eventi, riconoscendo alla materia, la qualifica di "politica estera della valle", materia pertanto su cui è sempre bene trovare estese convergenze. Abbiamo, purtroppo e per l'ennesima volta, riposto male le nostre speranze. Solo il 29 Luglio scorso la convocazione di un Consiglio per discutere dell'argomento: il tutto ovviamente troppo tardi rispetto alle nostre possibilità di intervento e proposta. La Giunta regionale, infatti, aveva allora già emanato la prima versione del disegno di legge di riforma. La nostra insistenza e le nostre convinzioni nonostante tutto non sono cambiate e, seppur consapevoli di quanto ormai possa essere tardivo ogni intervento, nella prossima riunione dei capigruppo della CMV fissata per il 18 agosto, le ribadiremo e parteciperemo a redigere un documento unitario, poiché continuiamo a sentirci protagonisti entusiasti del futuro dei nostri territori e delle generazioni che li abitano. Pur essendo d'accordo, specialmente in un periodo di generale e pesante crisi economica, a tutti i livelli del Paese, sulla soppressione di inutili capitoli di spesa pubblica che graverebbero pesantemente sui bilanci familiari dei Cittadini, con privilegi solo di pochi, respingiamo l'idea di un "taglio lineare" di tutte le Comunità Montane, senza distinzione di luogo, ricchezze e opportunità. Anzi, non solo ribadiremo l'idea che la Comunità Montana Valnerina e' uno dei pochi Enti davvero "montani", con peculiarità ed esigenze uniche e da valorizzare al meglio (sempre che naturalmente non svolgano, come accade ora, compiti relativi al censimento Istat o alla manutenzione del verde pubblico!), ma che la sede dell'Agenzia Regionale della Forestazione che nascerà dalle proposte di razionalizzazione o accorpamenti venga prevista proprio nella Capitale della Montagna Umbra: Norcia. Questo almeno sarebbe un segnale, seppur minimo di attenzione ai nostri territori. Così come chiederemo, con forza, che anche la paventata Unione dei Comuni, attraverso la quale giungere entro il 2013 all'assolvimento delle sei funzioni fondamentali previste dalla Legge, abbia sede nella nostre Valle. E ancora proporremo di modificare i criteri di ripartizione dei fondi nazionali per la montagna, ancora una volta basati, nella proposta della Giunta, sul mero numero degli abitanti e non su parametri premiali per la vera mondanità. Ora, anche se tardivamente, è necessario attivarsi con vigore per recuperare il tempo perso, sia nella direzione di imprimere una svolta nella definizione, per la Comunità Montana della Valnerina, di quel ruolo di reale soggetto integratore di servizi (come avviene da anni nelle eccellenze montane dell'arco alpino), sia nella direzione della difesa culturale delle funzioni di forestazione e manutenzione ambientale di cui altrimenti dovremmo, nel tempo, amaramente pentirci. Mai come in questo caso - conclude Alemanno - e' vero che degli alberi piantati dai padri potranno godere i figli: dentro e fuor di metafora, le Politiche di forestazione e promozione dei territori montani sono le più lungimiranti e, per questo, le più delicate e importanti nella loro progettazione e realizzazione, anche se sono poco visibili e non si percepiscono direttamente, se non in caso di pericoli, smottamenti e incendi. Che la Comunità Montana della Valnerina dimostri finalmente, di fronte alla Regione e al Paese, che il nostro Bene primario e comune è quello più importante: il benessere delle generazioni future. Noi cercheremo, ancora una volta, di fare la nostra parte >>.