Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota di Marco PALMERINI (nella foto), Segretario provinciale dell'UGL:
<< Quasi per caso un paio di anni fa mi capitò di leggere un cartello, su di esso una frase: “Il lavoro è vita, la sicurezza è vitale”, quelle parole mi portarono a una lunga riflessione sull’argomento e dopo numerosi pensieri decisi di fare mio quello slogan e di farne la regola della mia attività sindacale. Nello svolgere le mie funzioni di sindacalista da oltre dieci anni, dapprima anche con l’incarico di responsabile ufficio vertenze e in fine come Segretario provinciale UGL, diverse volte mi sono trovato ad affrontare criticità legate alle precarie condizioni di sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro. Segnalare verbalmente al datore di lavoro pubblico o privato le anomalie riscontrate, è sempre bastato per sanare la situazione di pericolo, rare le volte che è stato necessario formalizzare la segnalazione. Ad inizio anno ha principio una storia che merita di essere raccontata, sia per i fatti accaduti, sia perché ho scoperto che quanto capitato è un fenomeno molto diffuso. Era circa metà marzo quando un operaio di un Comune della nostra Provincia si è rivolto presso gli uffici UGL per essere rappresentato e tutelato nei confronti di un ente che a suo dire lo faceva lavorare senza che le più elementari condizioni di sicurezza fossero rispettate, lo stesso riferiva che il solo fatto di aver lamentato quelle anomalie, aveva portato l’amministrazione comunale a non erogargli il premio di produzione. Il lavoratore in questione svolge le mansioni di autista, in particolare si occupa della guida di un autocarro adibito alla raccolta e compattazione di rifiuti urbani, quei veicoli che di solito vediamo con due operai sul retro che agganciano i contenitori dei rifiuti per svuotarli.
Il lavoratore in questione era comandato su tale servizio nella maggior parte delle giornate da solo e per vuotare i cassonetti era costretto a posizionare l’autocarro, che per funzionare deve restare in moto, a scendere dal veicolo e movimentare il cassonetto spesso molto pesante, in molti casi il peso oltrepassa i 100 chilogrammi, agganciarlo sull’attrezzatura e svuotarlo. I pericoli che si corrono in un’operazione eseguita in questa maniera sono diversi, solo ad esempio: il veicolo potrebbe sfrenarsi a causa delle vibrazioni e colpi ricevuti dall’attrezzatura in funzione o addirittura il contenitore potrebbe sganciarsi e cadere sull’unico lavoratore impegnato con i comandi. Visto che le lamentele del lavoratore a poco erano servite, il Sindaco ed il dirigente restavano sordi alle segnalazioni, personalmente ho deciso di inoltrare in data 4 aprile 2011 un esposto al servizio ispettivo della Direzione provinciale del Lavoro, la quale solo dopo alcuni giorni, con una nota comunicava ai nostri uffici di aver passato la pratica per competenza al servizio prevenzione dell’ASL di Rieti. Da questo momento sono passati quattro mesi e le condizioni di lavoro non sono cambiate, mentre il clima dentro il Comune sicuramente sì. Solo in questi giorni e dopo troppo tempo sembrerebbe che siano giunti i primi provvedimenti, all’autista è stato affiancato un altro lavoratore che manovra l’attrezzatura di sollevamento e scarico rifiuti posteriore. Mi dispiace dover constatare che per porre rimedio ad una situazione di pericolo ci sia voluto tutto questo tempo, oltre quattro mesi, eppure la situazione avrebbe richiesto un intervento immediato per cessare l’esposizione ai rischi del lavoratore in questione. Ad oggi, poco mi interessa se l’ente in questione è stato sanzionato, ma mi preme far sapere agli organi competenti che utilizzare un unico operatore sugli autocarri per raccolta rifiuti è una prassi molto consolidata in diversi comuni della nostra Provincia. L’autista è spesso anche operatore, è per questo motivo che il sindacato UGL che rappresento chiede un urgente intervento al servizio ispettivo della Direzione provinciale del Lavoro e al servizio Prevenzione delle ASL di Rieti di verificare e intervenire sulle situazioni uguali a quella appena raccontata. Ai lavoratoti tutti rivolgo un invito, segnalate le situazioni di pericolo sul vostro posto di lavoro e pretendete che vengano rimosse, vi ricordo che: “Il lavoro è vita, la sicurezza è vitale” >>.