<< Vogliamo difendere quanto abbiamo costruito e vogliamo essere protagonisti del nuovo corso >>. Marco Vinicio GUASTICCHI (nella foto), Presidente dell’Amministrazione provinciale perugina, con queste parole si è rivolto al personale dipendente dell’Ente per invitare tutti a partecipare al Consiglio provinciale aperto alla società civile, al mondo dell’impresa, alle associazioni sindacali e di categoria e a tutti i cittadini in programma per martedì 31 gennaio, alle ore 15.30, presso la Sala Auditorium del Centro Congressi “Aldo CAPITINI” (in differita integrale sulle frequenze di MEP Radio, alle ore 10.40, per giovedì 2 febbraio). << Ho ritenuto di promuovere - ha proseguito GUASTICCHI - insieme al Presidente del Consiglio la convocazione di questo Consiglio aperto, “L’Italia senza le Province”, simultaneamente con i 107 Consigli che avranno luogo in tutta Italia, per portare avanti un’importante battaglia per tutelare il ruolo dell’Istituzione Provincia che, negli ultimi tempi, è stata ingiustamente calunniata e penalizzata. Il decreto “Salva Italia” del Governo MONTI affronta in modo inadeguato e superficiale il tema del riassetto istituzionale dello Stato, penalizzando il ruolo delle Province. Non credo sia utile e produttivo far passare la necessaria riduzione dei costi della politica attraverso lo scioglimento delle Province. Il loro vero costo è di 113milioni di euro contro i 7 miliardi di enti intermedi non elettivi. Esse rappresentano l’1,35% della spesa pubblica complessiva del Paese. Parliamo anche del personale politico che ammontava nel 2010 a 4mila unità e che è stato ridotto nel 2011 del 55% a 1774 amministratori. Ora è arrivato il momento di far comprendere alla collettività come sarebbe l’Italia cancellando le Province.
Un’operazione verità, messa in campo dall’UPI - Unione Province Italiane che faccia luce sui veri costi di questo Ente, sui servizi che rende ai cittadini, sull’utilità e il valore di questa Istituzione nonché sulle falsità riguardo i risparmi in caso di abrogazione, risparmi che sono evidentemente inesistenti. Basti pensare all’aggravio di costi che, in Umbria, si dovrebbe sopportare, in caso di soppressione, per il trasferimento del personale ad altri Enti: ci troveremmo davanti ad un aumento del 30% dei costi pari ad un importo di 13 milioni di euro. Un’Italia senza le Province significa meno democrazia e meno opportunità e per questo riuniremo le voci di tutte le Province italiane per chiedere al Governo e al Parlamento di approvare una riforma organica delle Istituzioni di governo di area vasta che preveda un’immediata razionalizzazione attraverso la riduzione di esse, che riveda le sue funzioni e che elimini tutti gli enti intermedi strumentali. Un’operazione verità - ha concluso il Presidente della Provincia di Perugia - per raccontare alla gente come sarà l’Italia senza le Province, il danno che ne deriverebbe, e com’è invece l’Italia delle Province. Questo affinché l’opinione pubblica possa essere ben informata in modo tale da schierarsi dalla parte della democrazia per fare in tempo ad evitare drammatici errori: un immediato aumento della spesa pubblica e il blocco dello sviluppo economico dei territori >>.