di Gianfranco PARIS
Ora che a sinistra le cose si sono chiarite, la fibrillazione politica locale riguarda il centrodestra. In questi ultimi venti anni, tanti saranno nel 2013, la carica di Sindaco di Rieti è stata appannaggio di due ex missini, un nuovo ventennio in salsa sabina che certamente non può essere piaciuto agli ex democristiani locali che fino ad oggi hanno costituito l'ossatura dell'elettorato del centrodestra. Ma il mal fatto negli ultimi anni di governo del centro sinistra (1990-94) è stato tanto da non consentire una ripresa a breve scadenza dello sbandamento accusato dopo tangentopoli. che anche qui a Rieti fece le sue vittime. Con il passare del tempo le cose, anziché semplificarsi, si sono complicate a causa di una accentuata diaspora causata dalla necessità di superare l'inaspettata astinenza di potere. Così una gran parte delle seconde linee della ex DC man mano si è andata assestando la dove l'offerta di potere si manifestava. Alla fine si sono ritrovati un pò di qua e un pò di la, operazione agevolata anche dal fatto che il comune è sempre stato in mano al centrodestra, mentre la provincia sempre in mano al centrosinistra. Questa dicotomia ha generato un assestamento anomalo della gestione del potere, affidata più ad accordi sottobanco che a programmi di scelte coerenti.
Un transversalismo agevolato dalla presenza nei due schieramenti di ex democristiani, come accadeva nelle correnti degli anni d'oro. Sempre litigiosi, ma sempre pronti a mettersi d'accordo. L'ala Forza Italia e l'ala AN del centrodestra ha potuto contenere al minimo i danni di questi tentativi perché i consensi elettorali li mettevano al riparo da tentativi di rivincita a breve. Ma le cose con il passare degli anni sono cambiate. I seguaci di CASINI, maestro del gioco democristiano, si sono enormemente rafforzati. In Provincia giocano a sinistra e riscuotono mercede dal potere del centrosinistra, ora hanno riscosso anche al Comune ottenendo cariche di prestigio fuori dalla amministrazione promettendo appoggio a destra. FINI ormai ha perduto ogni caratteristica di uomo di destra alla maniera antica, è sostanzialmente anche lui un democristiano ed ha attratto con il suo FLI addirittura l'ex Consigliere del centrosinistra PAGGI. La scissione dal PD di RUTELLI ha creato le premesse perché altri ex margheriti e scontenti di ogni tipo guardino a lui per un possibile riscatto lucrando consensi a sinistra. Si è creato un ampio fronte al centro dello schieramento politico locale che allo stato si ritiene abbastanza forte per sfidare gli ex alleati del PdL per contendere la carica di Sindaco di Rieti. Oggi infatti né gli ex AN, né gli ex Forza Italia sono in grado di bloccare sul nascere questo tentativo. Né ci sono più le condizioni per un fronte unico della destra capace di rivincere con una certa agevolezza le elezioni del 2012. Così mentre ex AN ed ex Forza Italia si sfidano alle primarie per la scelta del candidato Sindaco, UDC, FLI e API cercano un loro candidato da portare al ballottaggio per tentare la carta estrema. Una resa dei conti che sta nelle cose della politica come il cacio sui maccheroni e che nessuno potrà fermare. Quando gli ex democristiani sentono l'odore del potere a portata di mano non li ferma nessuno. Bisogna solo batterli. L'unico che ha capito questo è COSTINI che da più mesi, capita l'antifona, ha deciso di scendere in campo giocando d'anticipo e cerando l'investitura a candidato. Mettici che quelli del cosiddetto centro hanno come loro alleati tutti gli scontenti degli altri gruppi di potere, sia di sinistra che di destra, che con la loro adesione intravedono la possibilità di soddisfare le loro ambizioni. Questa volta quindi le elezioni sono una vera incognita, anche perché la gente, capito che i partiti non esistono più, sentendosi sola, sta cercando di organizzarsi alla grande. Sono nate infatti liste civiche che prenderanno voti sia a destra che a sinistra riducendo di molti i margini di una eventuale vittoria per chiunque. C'è poi il gruppo di liste che sostiene la candidatura di MARERI, che può contare sul transfuga ex assessore BONCOMPAGNI, che si da molto da fare. Questa volta quindi il ballottaggio è quasi sicuro e nessuno può giurare di raggiungere l'obiettivo. Certamente per la prima volta dopo 20 anni assisteremo ad una campagna elettorale incerta e dall'esito imprevisto. Questa volta al ballottaggio ci possono andare tutti i candidati Sindaco, anche perché l'elettorato da segni di stanchezza perché il Comune di tutto si occupa meno che dei servizi essenziali per i cittadini. E non è detto che il nuovo Sindaco di Rieti non sia un outsider, magari una donna. Il che non guasterebbe proprio.