Pubblichiamo integralmente una nota della Lista "Sinistra per i Beni Comuni" (PRC-PdCI):
<< Domenica 15 aprile, alle ore 18.00, presso il BONOB Club Caffè, di via Lungo Velino, presentazione ufficiale della lista della “Sinistra per i Beni Comuni” presentata da Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani di Rieti a sostegno del candidato Sindaco Simone PETRANGELI. Una lista giovane, la media di età è di 45 anni, con una forte rappresentanza dei metalmeccanici della FIOM delle maggiori realtà di fabbrica ancora esistenti a Rieti, e una forte componente femminile, con 12 donne in lista. Della FIOM è il capolista, Cesare FOFFI, 52 anni, cui segue una giovane impiegata della Provincia di Rieti, Pamela FRANCESCHINI. Rappresentati, non virtualmente ma in carne e ossa, gli extracomunitari senza diritto di voto, con la candidatura di un operaio albanese con cittadinanza italiana. Insegnanti della scuola pubblica, architetti, medici, avvocati, oltre a commercianti, studenti, casalinghe e pensionati a completare una lista che rinnova profondamente i partiti di provenienza e dà fiducia ai giovani per una battaglia che si annuncia aspra, ma che i comunisti sono pronti ad affrontare forti di idee e programmi che hanno messo a disposizione di tutta la coalizione di centrosinistra.
La tutela e la valorizzazione dei Beni Comuni, in primo luogo, a partire dall'acqua, con la trasformazione della SOGEA in azienda speciale e l'inserimento nello statuto comunale del principio di inalienabilità e non commerciabilità dell'acqua, sul modello della nuova Napoli di DE MAGISTRIS. E poi la strategia rifiuti zero, le energie rinnovabili, lo stop al consumo di territorio e alle nuove costruzioni, senza dimenticare la crisi e i suoi nefasti effetti sulle condizioni materiali della vita delle persone, con proposte per l'occupazione, il fondo di solidarietà per i cassintegrati e il reddito per i disoccupati. Avanzate, fatte proprie e rilanciate in numerose occasioni pubbliche le proposte concrete sul fisco comunale, laddove si propone la progressività della addizionale comunale per scaglioni di reddito e soglie di esenzione per i redditi più bassi, oltre a una strutturazione dell'aliquote IMU tale da non colpire le fasce più deboli. I comunisti ci sono e si presentano con una lista giovane e motivata a sostegno di Simone PETRANGELI, incuranti delle chiacchiere e delle illazioni pure circolate in questi giorni. Noi pensiamo che la possibilità di battere la destra a Rieti dipenda dalla chiarezza con cui si saprà costruire una proposta che non si risolva in mera alternanza di potere, ma che abbia il chiaro sapore dell’alternativa e la capacità di mobilitare la città intorno ad essa. Ben oltre una “buona amministrazione”, c’è bisogno di un governo fortemente politico della città. Rieti deve raccogliere l’appello lanciato da Napoli per un nuovo protagonismo dei Comuni, rappresentanti delle comunità locali, nell’opporsi alle ricette neoliberiste: nessuna liquidazione dei beni comuni, promuovere l'uscita dalla crisi basata sulla giustizia e sulla solidarietà sociale, sulla compatibilità ambientale e su un diverso modello di sviluppo, anche mettendo in discussione il patto di stabilità con pratiche di “disobbedienza istituzionale”. Il Comune ai tempi della crisi, per non essere ininfluente gestore di politiche altrui, deve essere un Comune anticrisi. Innanzitutto solidale con la parte della comunità cittadina maggiormente colpita, di cui deve essere riferimento reale e ai cui bisogni deve dare risposte concrete, per garantire le quali occorre una politica redistributiva che riequilibri le gravi disuguaglianze che si sono determinate a Rieti negli ultimi 20 anni. Ma deve essere anche in grado di indicare e di mettere in atto un'idea innovativa dello sviluppo, che connetta il progresso economico a quello sociale, ambientale e culturale; che, a partire dalla trasformazione della città secondo gli assi dell’ambiente, della qualità della vita e della cultura, difenda i beni comuni e crei lavoro e benessere. C’è bisogno perciò di una totale discontinuità con il governo della destra, che ha nei fatti continuato ad aprire la strada alla Rieti del cemento senza fine e senza prospettive. Non si tratta quindi di “amministrare” Rieti , ma di cambiarla. E il cambiamento necessita di una vasta mobilitazione politica e sociale dal basso, per contrastare i poteri che imprigionano Rieti. Per questo è cruciale per l’alternativa un modo di governare che consideri la cittadinanza attiva e le molte forme dell’autorganizzazione sociale come una risorsa per il cambiamento e non un intralcio al Governo >>.