di Gianfranco PARIS
Ho seguito con attenzione tutta la campagna elettorale ed ho letto tutti i vostri comunicati, in particolare quelli di questa ultima settimana, dopo il primo turno elettorale. Da un punto di vista generale ho percepito che entrambi puntate sul concetto di rinnovamento della vita politica locale. Per questo fate leva sulla vostra età. Appartenete alla generazione dei figli di coloro che hanno governato direttamente o indirettamente la città per decenni ed è arrivato il momento di assumervi le vostre responsabilità. Dal punto di vista anagrafico la vostra posizione è ineccepibile. Credo che i cittadini di Rieti siano tutti concordi nel ritenere che urge un ricambio anche anagrafico della classe politica locale. La trombatura in prima battuta di personaggi che hanno fatto il loro tempo lo dimostra ampiamente. Ma basta avere la vostra età per garantire ai cittadini che attraverso la vostra elezione si verificherà un reale cambiamento di metodi e azione politica in Comune? Io credo di no perché entrambi siete sostenuti dalle strutture partitiche che hanno dominato la città e la intera Sabina negli ultimi venti anni, sia a destra che a sinistra, con uomini che nella campagna elettorale non sono apparsi in prima linea, ma che subito dopo saranno determinanti per la gestione reale della amministrazione del Comune e non solo, e che indicheranno chi debbono essere gli assessori. La prova provata di tutto questo sta nel metodo con il quale voi avete impostato la vostra campagna elettorale. La legge che negli anni ‘90 introdusse l'elezione diretta del Sindaco conferisce al medesimo il potere assoluto di scegliersi i componenti della Giunta.
Senza l'applicazione corretta di questo potere quella legge va a farsi benedire. E' in questa norma che risiede il potere reale del Sindaco. Se per esempio il Sindaco che ha prestato la sua faccia pulita ad una congrega di mafiosi, come avviene in Sicilia e non solo, viene eletto perché presentabile e lo stesso poi nomina assessori i rappresentanti di coloro che si sono dati da fare per eleggerlo, il gioco è fatto e l'elettore se la prende nel sellino! Per evitare tutto questo, che rende di fatto il Sindaco un prestanome, il candidato dovrebbe presentarsi al giudizio degli elettori con tutta la squadra degli assessori a garanzia delle sue affermazioni e del suo programma. Qui da noi, fin dalla prima elezione di CICCHETTI, il candidato Sindaco non ha mai fatto conoscere i nomi degli assessori prima della sua elezione, magari solo quello di qualcuno come contentino. Ovviamente da noi non ci sono i mafiosi dell'esempio di cui sopra, ci sono però i partiti che esprimono uomini che in questi venti anni hanno dimostrato di voler occupare tutto il potere con poco riguardo per gli interessi della comunità, compreso lo stato quasi fallimentare del bilancio del Comune, e questa situazione ha reso necessario quel rinnovamento che ora tutti auspicano, compresi i due candidati sindaco, che fino ad oggi hanno entrambi fatto politica nei rispettivi partiti, l'uno a destra e l'altro a sinistra, condividendone le responsabilità. Entrambi siete coinvolti nel giudizio negativo che voi stessi riconoscete invocando il rinnovamento, PERELLI come assessore di EMILI per dieci anni e PETRANGELI come membro di una opposizione che ha brillato, ad essere buoni, per assenza. Oggi per rendere credibile e sincera la vostra richiesta di novità avreste dovuto presentarvi ciascuno con la squadra degli assessori al completo, perché solo i loro nomi in definitiva potrebbero garantire quegli elettori che sono in grado di giudicare e che potrebbero fare la differenza. Voi invece non lo avete ancora fatto. Ci sono molti elettori, chi a destra e chi a sinistra, che sarebbero disposti a credervi, ma non si fidano delle scelte assessoriali che farete, perché saranno determinate non dalla esigenza di dare attuazione a quel rinnovamento di cui avete predicato in campagna elettorale, ma solo ed esclusivamente come risultato di un baratto basato sullo appoggio elettorale e sul numero dei voti che vi serviranno per diventare Sindaco, la maggior parte estorti con il ricatto dei favori e delle false promesse. Io per esempio sono uno di quelli, ma non mi fido e, se non conoscerò chi sono gli assessori che intendete nominare, domenica prossima non andrò a votare. E non mi basta il contentino di qualche nome o la esclusione di qualche altro basata non sulla loro incapacità, ma magari perché debbono essere puniti per non troppa fedeltà ai partiti che vi sostengono, o addirittura perché fanno ombra o sono troppo autonomi. Basta con le fregature!