Fra una citazione storica, una battuta e un’enunciazione di buona prassi politica, la serata all’Hotel Rio di Umbertide è passata di corsa. Ospite Matteo RENZI, Sindaco del Comune di Firenze, che ha presentato, tra un applauso e l’altro, il suo nuovo libro “Stil novo - La rivoluzione della bellezza tra Dante e Twitter”, il decalogo per la nuova politica edito da RIZZOLI. L’incontro è stato organizzato nell’ambito del progetto culturale dell’Associazione “Progetto per l’Umbria”, guidata da Marco Vinicio GUASTICCHI, che RENZI ha tenuto molto a ringraziare. La sala del Hotel Rio, che ha accolto l’evento, era letteralmente stracolma, terminati anche i posti in piedi (circa 800 persone presenti). Con una verve da star e, si potrebbe osare, anche da comico di razza, RENZI, esponente nazionale del PD, ha tenuto altissima l’attenzione del pubblico per l’intera durata dell’incontro. Traendo spunto da alcuni passaggi del suo libro, enunciati da Gianni CODOVINI, RENZI ha presentato, ripercorrendo la storia di Firenze, ricette per una nuova politica, ma anche per rinnovare gli organismi di partito. E allora si scivola, per forza, sul tema Primarie, che RENZI ritiene indispensabili. << Bisogna avere il coraggio di fare le Primarie, ma non dopo le elezioni in politica non si può pensare di stare sempre lì, ci sono le scadenze, i politici sono a tempo determinato. Dobbiamo affermare il principio della rottamazione! Noi facciano di tutto - ha dichiarato il Sindaco di Firenze - per fare allontanare la gente dalla politica.
Dobbiamo riflettere sull’astensionismo e sul fenomeno Grillo: per sgonfiare l’antipolitica bisogna fare politica: diminuire il numero dei parlamentari, delle indennità e dei vitalizi dei consiglieri regionali e abolire il finanziamento pubblico ai partiti. Bisogna fare scelte chiare. E poi, fare i conti con le trasformazioni economiche, altrimenti saremo spazzati via. Rischiamo di aver poca Europa nel cuore e ancora meno euro nel portafoglio >>. E RENZI si pone il problema del futuro, in particolare quello di figli e nipoti. << La generazione che oggi ha i capelli bianchi, ha fatto tantissimi danni: spendiamo più per le colpe dei padri che per l’educazione dei figli. Dobbiamo tornare a considerare il futuro non più come una minaccia ma come un’opportunità >>. Ma una questione torna sempre a galla nei ragionamenti di RENZI: quella della “democrazia” interna al PD. << Non è pensabile espellere chi non la pensa come il Segretario ufficiale del partito - ha proseguito RENZI. Devono decidere i cittadini con le primarie e non i segretari di partito >>. Tra una citazione storica e l’altra, da Dante a Savonarola a Brunelleschi, RENZI tocca vasti angoli della politica: la questione dei meccanismi della democrazia, la casta (essere anticasta, significa non prendersi troppo sul serio!), la questione dei soldi pubblici tirando in ballo il “trota” e la sua laurea albanese, le prospettive di cambiamento e la grande questione della comunicazione che a RENZI sta sempre molto a cuore. << Comunicazione non è una parolaccia è un errore demonizzare chi se ne occupa, perché è un grande valore sia per la politica che tra le persone >>. Ma poi il Sindaco di Firenze ritorna inevitabilmente sulle primarie: << … il futuro appartiene a chi ha coraggio e voglia di rischiare: sono necessarie le primarie per non vivere di rendita e se ci saranno, bisognerà stare in campo per poter rinnovare l’Italia, dare ad essa prospettive di sviluppo e affermare il principio dell’uguaglianza. Chi vincerà le Primarie avrà il diritto ad avere il supporto di chi perderà. Mi piacerebbe fosse una donna! >>. Le parole di RENZI sprigionano la voglia di buttarsi e … vinca il migliore! In un paese che si divide tra chi ha coraggio e chi ha paura. E dove non è più un dovere superare il maestro (vedi Giotto e Cimabue), perché si devono fare i conti con l’invidia. Con questo suo saggio, che intreccia storia e politica dal Rinascimento ai nostri giorni, RENZI ripercorre la storia di Firenze, intrecciando la sua visione politica con la storia culturale della città che governa, nella convinzione che la storia è in grado di insegnare molto alla politica contemporanea e che per andare avanti può essere utile guardare al passato e prenderne spunto. Ma, soprattutto, per RENZI, questo libro è << … un atto d’amore verso la sua città >> e << … una dimostrazione che si può provare a cambiare >>. Alla fine un “in bocca al lupo” da parte di RENZI all’Associazione “Progetto per l’Umbria”. << Il nostro progetto culturale - ha sottolineato GUASTICCHI - sta procedendo in modo incredibile con un numero sempre crescente di iscritti. Questo fatto e la presenza di questa folla numerosa qui stasera, testimoniano l’importanza di un’associazione che abbina cultura e politica >>.