di Gianfranco PARIS
La città di Rieti ha celebrato il primo giorno dell'era Simone PETRANGELI, il trentasettenne di sinistra che i cittadini hanno eletto per il prossimo quinquennio alla guida del capoluogo della Sabina dopo 18 anni di dominio incontrastato della destra che ha registrato, per quattro mandati consecutivi negli annali del Comune, due sindaci provenienti dalla cultura politica del MSI. Si tratta con evidenza di una grossa novità per la Sabina, segnalata da una folta partecipazione di pubblico, dalla solita diretta radiofonica di MEP Radio, che assolve a questo servizio gratuito da 22 anni, e dalla novità di una diretta televisiva di RTR. Una nuova attenzione per la cosa pubblica ha serpeggiato per tutta la città e non solo per tutta la giornata di venerdì scorso. Un giorno particolare per il giovane Sindaco, il più giovane della storia del nostro Comune, nel quale ricorreva anche il suo compleanno. A chi, come me, è abituato a queste cerimonie fin dagli anni ’70 non è sfuggito il clima di euforia che ha contagiato un po’ tutti, perfino quel che è rimasto della vecchia maggioranza dopo la batosta elettorale, la quale per l'occasione si è verniciata di un fair play inusuale rispetto ai comportamenti di questi ultimi dieci anni durante i quali l'arroganza l'ha fatta da padrona. Meglio così! Francamente a non vedere più certe facce, sia esse appartenenti alla ex maggioranza che alla ex opposizione, già di per se è stato un fatto edificante, ancor più lo è stato il vedere e ascoltare voci di gente nuova e soprattutto giovane.
Anche gli otto assessori scelti da Simone ci hanno fatto una buona impressione, anche se i precedenti di qualcuno suscitano qualche perplessità. Ma bisogna avere fiducia, quando cambia il direttore d'orchestra forse i suonatori stanno più attenti a non steccare. Vedremo. La preoccupazione espressa da molti elettori del centro sinistra fin dall'inizio della campagna elettorale era che il pur giovane nuovo sindaco fosse capace di resistere ai notabili del PD e degli altri partiti della sinistra che per diciotto anni, anziché fare opposizione, si sono adagiati ad una politica di inciuci trasversali che ha reso possibili alcune decisioni dannose per la cittadinanza, a favore solo di gruppi di potere e di singoli individui. In altre parole una finta opposizione reciproca che garantiva campo libero alla destra al comune e campo libero alla sinistra in provincia. Ad un primo esame dei nominativi degli assessori nominati da Simone, questo pericolo sembra assai diminuito rispetto alla storia dei singoli personaggi. Ma la vera politica, quella delle cose e degli interessi concreti, non si fa all'aperto. Quello che accade tutti i giorni in campo nazionale ne è la dimostrazione più lampante. Per questo prima di dare un giudizio serio sul nuovo corso bisognerà aspettare. Bisogna essere d'accordo con coloro che sostengono che non ci potrà essere rinnovamento vero della vita politica se non si da fiducia a qualcuno. La maggioranza dei reatini ha dimostrato di aver fiducia nel rinnovamento promesso da questo giovane nuovo Sindaco. Mi sento anch'io di concedere questa fiducia, del resto come direttore di Mondo Sabino l'ho fatto per anni ospitando su quel giornale le pagine del movimento politico provinciale da lui diretto ricevendone solo un mero rimborso spese e dimostrando tutta la mia simpatia a quella linea. Come ho dimostrato con franchezza la mia disapprovazione di fronte ad atteggiamenti nocivi agli interessi della Sabina, come l'appoggio dato da SEL di Fara in Sabina al Polo della Logistica di Passo Corese. La città ha voluto così e così sia. Ora spetta a Simone e alla sua squadra dimostrare di essere stato degno di questa fiducia e di continuare a meritarla. Auguri e buon lavoro.