Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota delle organizzazioni sindacali reatine:
<< Leggiamo in contemporanea dalla stampa: Il Sindaco di Rieti annuncia un Consiglio straordinario al Teatro Flavio VESPASIANO con relativa convocazione dei Sindaci del territorio reatino, una decina di Sindaci annunciano la costituzione di un coordinamento per affrontare il tema del riordino della Provincia, il Presidente MELILLI annuncia di essere stato invitato da alcuni Sindaci a coordinare un gruppo di lavoro che dovrà seguire l’eventuale percorso di accorpamento delle Province di Rieti e Viterbo, qualche singolo Sindaco già si dichiara in disaccordo almeno con una delle ipotesi avanzate, qualche Sindaco che nel proprio Comune annuncia iniziative per cambiare Provincia, altre iniziative al momento non praticabili. Questo solo a pochi giorni dall’improvvisa accensione di interesse su questi argomenti. Non osiamo immaginare cosa potrebbe succedere man mano che passano le ore, se queste sono le premesse ci sarà da sbattere la testa per non andare in crisi. E ciò mentre a Viterbo si costituisce un unico coordinamento. Come OO. SS. abbiamo cercato da qualche mese di accendere l’interesse su questa delicata questione, nata da una stupidaggine ma che si delinea sempre di più come una possibile tragedia almeno per il nostro territorio.
Francamente un fuoco così forte e così sparso non solo non ce lo aspettavamo ma francamente non ce lo sognavamo per niente. Sarebbe quindi il caso di fermarsi un attimo come dice una bellissima canzone “pensa, prima di sparare pensa …”. Ed è un appello che rivolgiamo a tutti. Serve un'unica iniziativa, concreta, seria,vera,studiata e partecipata, capace di tenere insieme il più possibile tutto il territorio. Serve un coordinamento unanimemente riconosciuto, portatore non delle idee di 10, 20, 30 ma di tutti, di una piattaforma di cose vere sui presidi e sui servizi da organizzare nella nuova Provincia dislocati sul territorio in prossimità dei cittadini per difendere i posti di lavoro e i bisogni dei cittadini. Serve una piattaforma che in parte dovrà essere presentata alla nuova Regione Lazio che se vorrà essere una Regione di Tutti deve smetterla di trascurare le zone periferiche e deve finanziare e realizzare opere infrastrutturali e politiche di sviluppo su tutto il suo territorio. Il tempo che ci attende è molto tempestoso, “qui la notte è buia” come canta Vasco, se facciamo che ognuno si trova il suo riparo allora noi non ci stiamo e non accetteremo di partecipare a più tavoli. Noi non facciamo parte di questa commedia >>.