E’ tutto pronto per la 20^ edizione della “Sagra del Fagiolo a Pisello, organizzata come sempre dall’Associazione Turistica Pro Loco, con la partecipazione dell’Amministrazione comunale e dell’Università Agraria, che si svolgerà domenica 28 ottobre. Nei pressi di Colle di Tora, per tradizione, si coltiva da oltre un secolo una varietà di fagiolo del tutto particolare. Bianco, tondo, dalla buccia pressoché inesistente e dalla consistenza pastosa, il “fagiolo a pisello” (phaseolus vulgaris, così viene chiamato a causa della forma dei suoi semi) è coltivato quasi esclusivamente per il consumo familiare o regalato come vera merce preziosa. Si ritrova nei menu dei ristoranti locali.Il prodotto negli ultimi anni ha suscitato in diverse occasioni interesse tanto da essere consigliato come uno dei prodotti tipici della zona. Le scarse quantità che arrivano sul mercato si esauriscono in tempi brevissimi. Una modesta parte della produzione viene venduta anche sul mercato di Perugia, dove è arrivato oltre mezzo secolo fa in circostanze ancora non note. I terreni dove viene coltivato il fagiolo a pisello, si trovano a circa 800 m di quota, concentrati in una zona chiamata “Fontanili”. Si tratta di terreni che molti agricoltori hanno in gestioni, pagando un affitto simbolico all’Università Agraria di Colle di Tora, una comunanza di agricoltori che ha riscattato i terreni che nel passato appartenevano a un conte e li cede in gestione a chiunque ne faccia richiesta.
Sono suoli impervi, con pendenze notevoli, di natura calcarea, tessitura argilloso-sabbiosa e ricchissimi di scheletro. La presenza della componente sassosa sembra però non impensierire eccessivamente gli agricoltori: alcuni asseriscono addirittura che “sono i sassi che fanno venire i fagioli”! Il bestiame al pascolo rende i suoli fertilissimi per il continuo arricchimento in sostanza organica. Il problema più importante è legato all’acqua. La zona, in realtà, ne è ben fornita, il sottosuolo è ricco di sorgenti e torrenti carsici in cui sono testimonianza i molti fontanili ai bordi delle strade. Ma non tutti i terreni ne hanno una costante disponibilità, soprattutto in estate, nel periodo critico: questo limita molto la possibilità di estendere questa coltura. L’irrigazione, necessaria per tutte le varietà di fagiolo, è indispensabile per il fagiolo a pisello, così sensibile alla siccità. A causa della coincidenza della sua fase critica (fioritura e l’allegazione) con il periodo generalmente più siccitoso dell’anno (il mese di agosto), la minima carenza di acqua in quel momento può compromettere seriamente la produzione. È necessario fare il possibile per mantenere il fagiolo a pisello legato al territorio in cui si è evoluto e dove ha assunto le sue peculiari caratteristiche. Quindi, intervenire per risolvere i problemi legati alla sua coltivazione in questa zona. La costruzione a monte della zona “Fontanili”, di un bacino idrografico per la raccolta delle acque e la sistemazione delle strade dovranno esser i primi passi da fare per avviare un processo che permetta di valorizzare adeguatamente questa antica coltura. Prodotto di nicchia, ha un valore commerciale che quest’anno si è attestato intorno ai 15,00 euro. Il fagiolo a pisello, è considerato un prodotto unico nel suo genere ed è stato oggetto di studio dall’Istituto di Miglioramento Genetico Vegetativo dell’Università di Perugia. Probabilmente è stato introdotto nel nostro paese dalle Americhe grazie ad una nostra concittadina immigratavi; sembra infatti che una certa Adelina, tornando in Italia per ricordo portasse con sé alcuni semi che ben attecchirono nel nostro territorio. Come accennato, l’Università Agraria di Colle di Tora, ha commissionato all’Università di Perugia, un studio su questi pregiati legumi ed è stato condotto uno studio per la conservazione e la nanizzazione del prodotto. Quest’anno sarà possibile assumere notizie proprio da questa ricerca condotta diversi anni fa, infatti saranno allestiti pannelli conoscitivi in collaborazione con l’Università Agraria di Colle di Tora. La data della sagra non ha un cadenza precisa poiché essa varia in base alla maturazione e successiva raccolta del prodotto che, orientativamente, avviene dalla seconda settimana di agosto, comunque si svolge quasi sempre nell’ultima domenica di ottobre. In questo periodo chi si imbatte nel nostro paesello, può assistere all’essiccazione dei fagioli. Infatti, davanti alle case dei produttori si trovano teli di stoffa adagiati sul marciapiede con i baccelli ad asciugare al sole. Una volta asciutti, questi vengono “stecati”, cioè i fagioli vengono tolti dal baccello e poi puliti dalla polvere e eventuali residui “abbotati” messi infine in sacchi di tela e … finalmente venduti La manifestazione inizierà alle ore 12.00. Il menu prevede pasta e fagioli, salsiccia alla brace e fagioli a pisello al pepe nero. il tutto allietato dalla musica con artisti locali. Ci saranno stand di beneficenza, bancarelle con artigianato locale e potranno essere acquistati direttamente dai produttori i fagioli.