Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota di Massimo CASCIANI, portavoce del Vescovo di Rieti:
<< Alcune reazioni, positive e negative, suscitate dall’omelia che Mons. LUCARELLI (nella foto) ha pronunciato lo scorso 4 dicembre, in occasione della festività di Santa Barbara, necessitano di un approfondimento e qualche considerazione, poiché interpretazioni parziali e non corrette possono favorire conclusioni non rispondenti alle intenzioni del Vescovo. Molti hanno pensato ad un diretto riferimento alla condizione economica del Comune di Rieti, ma il Presule ha parlato della situazione di alcune istituzioni pubbliche reatine e anche di altrove: il suo era un discorso generale e non relativo soltanto al Comune di Rieti. Il riferimento era anche alla situazione regionale e di altri enti locali che hanno la forma giuridica di aziende o società, ma che sono dirette da esponenti politici. Anche nelle omelie degli anni scorsi, reperibili sul sito della diocesi di Rieti, Mons. LUCARELLI si è sempre occupato di aspetti politici generali e locali, richiamando gli amministratori a scelte oculate e prudenti. Egli non solo non “appoggia” una parte politica, o la parte politica che è in carica, ma è al di fuori e - se è consentito - al di sopra della politica, non per calcoli di qualsivoglia natura o per opportunismo, ma perché sa che vi sono credenti in ogni formazione politica e gli stanno a cuore le sorti anche di natura materiale dell’intera comunità reatina affidata alle sue cure pastorali.
Quando è stato invitato l’On. BERTINOTTI alcuni hanno gridato allo scandalo perché il Vescovo “è di sinistra”, quando ha ricevuto in Episcopio la Presidente POLVERINI ci si è meravigliati perché il Vescovo “è di destra”. Forse sono conclusioni affrettate e anguste. Tuttavia alcune affermazioni che tendono a sminuire la gravità della situazione economica del Comune di Rieti, o sono ironiche o sono ingenue. Un Comune con 97 milioni di euro di debito, di cui 6 milioni di crediti inesigibili, e alcuni milioni di euro di spese fuori bilancio, con un bilancio 2011 ancora da approvare, non si può certo dire virtuoso o con una “robusta spesa”, ma vicino al collasso e al tracollo economico, come confermato in questi giorni dalla Corte dei Conti. Nel prendere atto delle spese per i servizi sociali si deve anche sottolineare un aspetto non irrilevante di politica amministrativa: il privato può persino denudarsi e dare tutto ai poveri, come hanno fatto Santi e credenti, esempi viventi di carità cristiana e di adesione totale al messaggio evangelico, ma un’Amministrazione pubblica non può rasentare il dissesto finanziario per sovvenire alle necessità, pur nobili, dei più poveri. Come se il buon padre di famiglia riducesse alla fame i propri figli per fare opere di carità: a ciascuno il suo, questa è la giustizia. Oltretutto quelle spese saranno pagate dai cittadini reatini già da subito con tasse calcolate in base ad aliquote molto alte, per ripianare il consistente disavanzo. Le parabole evangeliche sugli amministratori “disonesti” possono costituire un utile vademecum per chi voglia ispirare la propria azione politica al messaggio evangelico correttamente inteso >>.