L’impennata di tasse e tariffe, assieme ad un crollo dei consumi senza precedenti, sono i fattori che più di altri hanno costretto le imprese umbre del terziario a chiudere il 2012 con un bilancio pesantissimo. Quasi l’80% delle imprese del commercio e del turismo, intervistate dall’Ufficio Studi Confcommercio per la consueta indagine di fine anno, si sono dichiarate molto danneggiate dalla crisi (erano il 36% nel 2011); la quasi totalità del campione (97%) mette al primo posto tra i problemi da affondare quello dell’eccessivo peso di tasse, tariffe e tributi che falcidiano il reddito d’impresa e non permettono politiche di investimento e di sviluppo. << I dati numerici che abbiamo raccolto, comunque inequivocabili - ha dichiarato Giorgio MENCARONI, Presidente provinciale di Confcommercio, nel corso della conferenza stampa (nella foto) - non raccontano compiutamente il dramma che oggi stanno vivendo migliaia di imprese del terziario, che coinvolge non solo le loro famiglie ma anche quelle dei loro dipendenti. Un dramma che in pochi ascoltano, perché fa più rumore la crisi di una grande impresa piuttosto che quella di molte piccole imprese, anche se purtroppo l’effetto, sul piano economico e occupazione, è il medesimo.
Per dare voce alle nostre imprese, per rappresentare il loro disagio e la loro sofferenza, che in qualche caso arriva alla disperazione, alle istituzioni, alla politica, alla comunità economica e sociale, Confcommercio darà vita ad una grande mobilitazione, in programma per il prossimo 28 gennaio, in contemporanea su tutto i territorio nazionale, di cui si stanno mettendo a punto i dettagli in questi giorni. La nostra sarà una iniziativa di protesta ma anche di proposta, perché abbiamo da dire la nostra sulle politiche di rigore ma senza sviluppo; perché crediamo, come i nostri imprenditori sempre più sfiduciati rispetto alla politica, che i tagli alla spesa pubblica vadano effettuati laddove veramente sarebbe opportuno, che occorra ridare potere d’acquisto alle famiglie e respiro alle imprese, se vogliamo superare questo momento così difficile. In appena dieci giorni, a metà maggio, abbiamo raccolto oltre 10mila firme di imprenditori e cittadini per chiedere meno tasse e più sviluppo. Da allora la situazione non ha fatto che peggiorare. A dare il colpo di grazia alle imprese ci hanno pensato le amministrazioni comunali con l’IMU all’aliquota massima, e tra breve con la TARES e con l’imposta di soggiorno. La misura è al colmo. E’ arrivato il momento che chi ci governa ascolti davvero la voce delle imprese >>. Un messaggio forte è rivolto in questo senso anche alla Regione Umbria, specie alla luce della prossima discussione sul DAP. << Dalla Regione vogliamo un riconoscimento definitivo e senza riserve - ha proseguito MENCARONI - del ruolo strategico del terziario, perché questo impone il numero delle imprese del settore, la ricchezza che producono, l’occupazione che danno. E dunque chiediamo politiche conseguenti e coerenti orientate al suo sviluppo e al pieno dispiegamento delle sue potenzialità >>. In attesa della grande mobilitazione del 28 gennaio, Confcommercio continua il suo impegno a fianco degli imprenditori nel tentativo di arginare la pressione fiscale delle amministrazioni locali, << … dalle quali - ha concluso il Presidente provinciale di Confcommercio - ci aspettiamo vere ed efficaci politiche di spending review (perché lavorare meglio sui bilanci si può, come testimoniano alcuni Comuni) e non le consuete minacce di uno stop ai servizi pubblici in risposta alle nostre richieste di mettere un freno alle tasse e alle tariffe >>.