<< Il confronto tra le Regioni e il Governo sullo sviluppo aeroportuale si farà con il nuovo esecutivo che scaturirà dalle urne fra poco più di due settimane e, in quella sede, la Regione Umbria si opporrà con ogni azione possibile all’esclusione dell’aeroporto regionale da quelli di interesse nazionale, così come proposto nell’atto di indirizzo presentato dall’attuale Ministro delle Infrastrutture e Trasporti >>. Questo si legge in una nota del rappresentante dell’Assessorato regionale alle Infrastrutture e Trasporti, che esprime soddisfazione per il rinvio della discussione. La Conferenza delle Regioni, in considerazione delle posizioni contrarie espresse da diverse Regioni, tra cui l’Umbria, ha stabilito che non sussistono le condizioni tecniche e i tempi necessari per un parere sull’atto ministeriale che contiene la proposta di individuazione di 31 aeroporti di interesse nazionale, presentata dal Governo al termine della legislatura. << Un atto che non è assolutamente accettabile e che non tiene conto dei requisiti, della capacità, dello sviluppo del traffico e della funzionalità dell’aeroporto “San Francesco d’Assisi” (nella foto), al servizio non solo di un territorio ancora in condizioni di scarsa accessibilità ma anche di un vasto bacino interregionale e che, con la previsione di non realizzare più un nuovo scalo a Viterbo, conferma la sua strategicità e importanza anche ai fini del contributo che potrebbe dare per una delocalizzazione del traffico aereo dei grandi aeroporti di Roma.
La Regione Umbria - prosegue la nota - si batterà per l’inserimento dell’aeroporto tra gli scali che manterranno la concessione nazionale e che pertanto potranno essere interessati da un programma di infrastrutturazione a carico dello Stato, anche per difendere e non disperdere gli investimenti finora effettuati. Il completamento dell’aeroporto dell’Umbria è stato infatti finanziato con ingenti risorse dalla Regione, che vi ha investito 12 milioni di euro, e dallo Stato nell’ambito delle iniziative per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, individuandolo tra le opere prioritarie a livello nazionale e destinandogli circa 30 milioni di euro. A queste vanno aggiunte le rilevanti risorse finanziarie con cui le istituzioni del territorio, a cominciare dalla Regione, hanno sostenuto in questi anni la gestione e il potenziamento dello scalo >>. L’Assessorato regionale ha già predisposto la controproposta all’atto di indirizzo del Piano nazionale ed è pronta a ribadire al futuro Governo il ruolo strategico dell’aeroporto “San Francesco d’Assisi”, che lo pone a pieno titolo tra gli aeroporti di interesse nazionale.