Presentata, presso la sede locale della Federlazio, l'indagine congiunturale sulle Piccole e Medie Imprese del Lazio riferita al secondo semestre 2012 ed alle previsioni per i primi sei mesi del 2013. Un'indagine condotta, come ogni semestre, su un campione di 350 imprese e dalla quale si desume, come ha dichiarato il Presidente di Federlazio Rieti, Antonio D’ONOFRIO: << … che forse la velocità con la quale la recessione ha progredito fino ad oggi sembra essere un pò rallentata, quindi una situazione che continua a peggiorare ma ad un ritmo più lento di prima >>. Dai dati emerge uno scenario che vede un PIL nel Lazio al -2,3% nel 2012 con stime per il 2013 pari a -1%. Sul fronte del commercio con l'estero, nei primi tre trimestri del 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011, le esportazioni ed importazioni del Lazio sono rispettivamente aumentate del 3,8% e diminuite del 10,8%. Da gennaio a dicembre 2012, le ore di cassa integrazione guadagni autorizzate sono aumentate, rispetto allo stesso periodo del 2011, del 23,8%; un valore pari quasi al doppio del tasso di variazione nazionale, pari al 12,1%. Per quanto riguarda gli ordinativi ricevuti dalle imprese, il saldo di opinioni sul loro andamento resta negativo sebbene con una lievissima attenuazione rispetto alla prima parte dell'anno. Inoltre, nel secondo semestre 2012 si attenuano lievemente i saldi negativi di opinioni sull'andamento del fatturato e dell'occupazione.
Concentrando l'attenzione esclusivamente sul nostro territorio provinciale, il secondo semestre 2012 ha visto passare dal 21,7 al 17,1 la percentuale di coloro che hanno effettuato investimenti e dal 2,4 al 17,6 la percentuale di coloro che hanno registrato un aumento nell'occupazione. Il dato più importante sembra però essere quello di un aumento generalizzato (ossia su ordinativi, fatturato, produzione) della cosiddetta “stazionarietà”, da valutare tuttavia negativamente, in quanto, come sottolineato il Direttore Antonio ZANETTI: << … la stazionarietà rispetto ad una situazione precedente già negativa non è che la conferma di una negatività >>. << Le previsioni mostrano su tutti i parametri analizzati un pessimismo che - ha sottolineato D’ONOFRIO - supera il reale stato delle cose, ed è quindi necessario trovare soluzioni a questo malessere >>. Soluzioni che vadano ad incidere sui fattori che le imprese indicano come i principali responsabili del calo di competitività rispetto ai concorrenti esteri: pressione fiscale, costo del lavoro, complessità normativa e burocratica, costo dei servizi tra cui energia, trasporti, comunicazione, servizi professionali, e costo del credito. Cinque i punti che la Federlazio Rieti pone come prioritari per rilanciare lo sviluppo e la crescita: l'etica della "dimensione pubblica", la valorizzazione dell'impresa e la necessità che le istituzioni offrano una nuova legittimazione sociale della stessa in quanto motore dello sviluppo economico, una sussidiarietà efficiente, una partnership efficace tra banche e imprese, un fisco equo ed equilibrato.