Riceviamo e pubblichiamo integralmente:
<< I cattivi amministratori vengono eletti da bravi cittadini che non votano. Il voto è, perciò, l’arma pacifica della nostra democrazia. Per quanto si tenti sempre più di snaturarlo, come merce che si vende e si compra, il voto non ha altro prezzo che non sia la dignità di chi lo esercita in maniera libera e responsabile. Solo così diventa l’arma di cui ogni singolo cittadino, pacificamente, dispone per scardinare l’andamento delle cose, aprendo le porte al cambiamento. Quello che accade da troppo tempo sembra dirci che la politica non può fare nulla, se non sancire la propria impotenza, ma non possiamo permettere che la rassegnazione prenda il sopravvento sulla speranza, pena il declino di qualsiasi ipotesi di trasformazione. La crisi non ha prodotto solamente povertà e diseguaglianze, ha svuotato di senso la parola futuro e sta riempiendo di paura e solitudine l’esistenza della stragrande maggioranza delle persone. Le istituzioni pubbliche sono state violentate e vilipese da una politica percepita come una sfera totalmente separata dalla società o, peggio ancora, come luogo dell’intrigo e dell’esaltazione dell’interesse personale. Questo il motivo per il quale è necessario partecipare alle prossime elezioni politiche e regionali, per far prevalere la buona politica e dare corpo ad una stagione di vero cambiamento. In questi giorni si moltiplicano i casi di malaffare e corruzione nella gestione della cosa pubblica e nel contempo il dilagante disagio sociale ed economico si sta trasformando in vera e propria disperazione. Le emergenze del nostro paese sono il lavoro e la legalità e per questo ritengo prioritarie per il prossimo Parlamento e per il prossimo Consiglio regionale la lotta alla povertà ed alla corruzione.
La nostra città ha bisogno di rappresentanza e visibilità, per cercare di uscire da un cono d’ombra nel quale è stata relegata per troppo tempo e compito di una politica rinnovata sarà quello di combattere non solamente le disuguaglianze sociali ma anche quelle territoriali. Al nuovo Governo nazionale e regionale chiediamo di occuparsi proprio delle aree interne e fragili del Paese, nella consapevolezza che proprio da “quell’Italia di mezzo” sia possibile ripartire per realizzare un nuovo modello di sviluppo ed una nuova idea di società in grado di superare una crisi economica che sta prendendo le sembianze di un’autentica crisi di civiltà. Ogni voto è utile, se rende utile la politica ed è utile a quel cambiamento che speriamo possa camminare sulle gambe di uomini e donne espressione di questa terra >>.