“La Provincia dell’Umbria nella relazione BENUCCI (1781-1783)”. Questo è il titolo del libro curato da Rita CHIAVERINI e Romano CORDELLA, sotto l’egida della Deputazione di Storia Patria per l’Umbria, che verrà presentato sabato 23 marzo a conclusione delle Celebrazioni Benedettine. L’appuntamento è per le ore 10.00 presso la Sala del Consiglio Maggiore. Prenderanno parte all’incontro il Sindaco di Norcia STEFANELLI, l’Assessore regionale alla Cultura BRACCO, i professori Attilio BARTOLI LANGELI e Fabio BETTONI della Deputazione di Storia Patria per l’Umbria, insieme a Manuele Vaquero PINEIRO, dell’Università degli Studi di Perugia. La relazione manoscritta tardo settecentesca del funzionario papalino Angelo BENUCCI, conservata nell’Archivio storico comunale di Norcia, è una delle fonti storiche e archivistiche capaci di polarizzare l’interesse non solo degli addetti ai lavori ma anche dei semplici lettori poiché molteplici sono gli spunti che emergono dal manoscritto: economici, agrari, fiscali, amministrativi, di costumi e di colore. Insomma, una lettura davvero interessante e stimolante comprendente tutta l’Umbria e alcune zone limitrofe del Lazio (buona parte dell'attuale Provincia di Rieti) e delle Marche, ossia i territori che un tempo facevano parte dell’antica Provincia dell’Umbria.
Il manoscritto, finora rimasto inedito, grazie al paziente lavoro della CHIAVERINI e di CORDELLA, sarà portato alla conoscenza di un pubblico più vasto di quello che finora ha potuto usufruirne. L’autore della relazione, l’Avv. Angelo BENUCCI, venne inviato in qualità di delegato apostolico per il catasto dell’Umbria, a visitare le aree sottoposte alla riforma del Catasto Piano voluto dal Pontefice Pio VI nel 1777. La visita si svolse tra il 1781 e il 1783 e riguardò decine di città, paesi, frazioni oggi in parte anche scomparsi: da Perugia a Rieti, da Terni a Visso, da Spoleto a Città di Castello, da Foligno ad Arquata del Tronto, da Gualdo Tadino a Nocera Umbra. Il BENUCCI, in maniera instancabile, visitò tutte queste realtà andando oltre i suoi doveri di ufficio e annotando fenomeni naturali, tipicità del luogo, struttura degli abitati e delle abitazioni, stili di vita, vizi e virtù degli abitanti. E proprio questa mescolanza di stili è la qualità più originale della Relazione BENUCCI, a metà tra il documento burocratico e il taccuino di viaggio.