Riceviamo e pubblichiamo una nota di Sandro GRASSI, Sindaco del Comune di Antrodoco:
<< La “Via Crucis”, dal latino “Via della Croce” o “Via Dolorosa” (non c’è da spiegarlo) rappresenta la salita, dolorosa appunto, di Cristo al monte Calvario dopo essere stato condannato a morte dal Sinedrio ebraico. Il solenne rito di riprodurre quel percorso nelle chiese e nelle vie di ogni comunità, più o meno espanse che siano, si attribuisce ai frati francescani e, quindi, a San Francesco. Il Poverello d’Assisi, nel ‘200, diede vita alla devozione verso la sofferenza di Cristo, e i suoi seguaci, nel XIV secolo, produssero la prima sequenza di quadri raffiguranti la Passione del Signore in una chiesa spagnola, usanza diffusasi poi rapidamente in tutti gli altri paesi cristiani. Da Francesco a Francesco, ecco che oggi un altro grande personaggio si ritrova a cambiare il mondo cattolico e a lasciare un solco profondo nella storia. Il neoeletto Vescovo di Roma, come egli stesso preferisce definirsi, si presenta in maniera semplice ai suoi fedeli e si rivolge loro con un “Buonasera!”, proprio come il povero Francesco salutò con un “Buongiorno buona gente!” gli abitanti di Poggio Bustone al suo arrivo nella valle reatina, esule dalla sua Assisi. Ed è proprio Papa Francesco, nella sua prima via Crucis, che esorta i cristiani “a rispondere al male con il bene”.
Nella nostra cara comunità antrodocana, coesa e affabile, queste parole risuonino con tono di monito e di incitamento alla collaborazione. Per la realizzazione di quest’opera così solenne e significativa intendo ringraziare per il prezioso contributo i Lions di Antrodoco, nella persona della Presidente Maria Rita SEBASTIANI in CRICCHI, per averla ideata e realizzata, il parroco Don Luigi TOSTI per la vicinanza dimostrata al progetto e gli artisti COLETTI, D’ALFONSI, DI SISTO e GRASSI per la fattiva collaborazione manifestata. Tale iniziativa sia lo strumento per dare inizio a questo cammino di unificazione e di cooperazione comune. Un antico proverbio dice che l'unità di un popolo sa trasformare l'argilla in oro. Antrodoco è una città stupenda e piena di risorse, ricca di storia e tradizioni, ma non è stata mai apprezzata come meriterebbe: solo con la coesione della sua gente, potremo finalmente valorizzarla come le è dovuto. Ogni cammino ambizioso (si sa) è lungo e contorto, ma più persone affrontano insieme una difficoltà, tanto più questa si riduce >>.