Il ciclopellegrinaggio Terontola-Assisi, anche quest’anno, ha onorato la memoria di Gino BARTALI, facendone riscoprire e rivivere le gesta e gli aspetti più umani. Domenica scorsa, trecento ciclisti hanno ripercorso i 70 km che il campione toscano, durante il secondo conflitto mondiale, faceva in sella alla sua “Legnano” per portare segretamente i documenti che sarebbero poi serviti a creare salvacondotti per i perseguitati razziali. Partiti dalla stazione cortonese, superate le colline del Trasimeno e Perugia, gli atleti, prima di giungere all’arrivo in Piazza San Francesco ad Assisi, hanno potuto rifocillarsi nella sede centrale del Gruppo Grifo Agroalimentare a Ponte San Giovanni (nella foto). Una tappa ristoro, prevista ormai già da alcune edizioni, dove i ciclisti hanno potuto mangiare e bere i prodotti messi a disposizione dalla cooperativa umbra, accolti dal suo Vice Presidente, Riziero GIOVI. << Questa è una manifestazione che promuove la pace e la solidarietà - ha dichiarato GIOVI. BARTALI, con i suoi viaggi e le sue azioni altamente umanitarie, lanciava un messaggio che è poi lo stesso promosso in questi giorni da Papa Francesco contro la guerra.
Un messaggio in cui noi ci ritroviamo e che tentiamo di promuovere sostenendo questo evento, fornendo i nostri prodotti, frutto del nostro territorio, una terra di pace e di santi qual è appunto l’Umbria. Cercheremo di essere sempre vicini a manifestazioni come questa >>. << Il ciclopellegrinaggio - ha aggiunto Carlo ROSCINI, Presidente regionale di Federciclismo Umbria - è sì una pedalata, e perciò un evento sportivo, ma è soprattutto un’occasione per ricordare un gesto importante. Vogliamo unire i valori dello sport con quelli umani e cristiani. Questo è lo spirito che accomuna tutti i partecipanti >>.