Presso la chiesa di Santa Maria in Vescovio (nella foto) sorgono le rovine dell’antico municipio romano di Forum Novum. Come rivela il nome si tratta di una fondazione romana di istituzione piuttosto tarda (I sec. a.C.), nata su un precedente luogo di mercato e di aggregazione delle genti sabine sorto in un crocevia di strade in comunicazione con l’Etruria, l’Umbria e la Sabina interna. I primi scavi nella zona furono eseguiti tra il 1969 ed il 1975 e vennero alla luce i resti del foro con la basilica con annessi edifici di culto ed taberne. Recenti indagini geofisiche portarono all’individuazione di un anfiteatro, di un impianto termale e di una villa posta fuori dal complesso cittadino di proprietà di un certo Faianus Plebeius. Come riportato da un’importante epigrafe reperta in zona, Faiano (in occasione della sua seconda elezione a magistrato supremo) fece dono alla cittadinanza di un acquedotto convogliando le acque dalla sorgente posta nel terreno di sua proprietà sino alla piscina e alle fontane (lacus) del municipio. La collaborazione tra gli speleologi sabini del Gruppo Speleo Archeologico Vespertilio e gli speleologi di Egeria Centro Ricerche Sotterranee ha portato all’individuazione e all’esplorazione dell’antico acquedotto di cui non si conosceva né il percorso né il punto di ingresso.
Per accedere al cunicolo idraulico è stato necessario individuare un vecchio fontanile rurale (posto fuori dall’abitato di Vescovio) il cui bottino di captazione si imposta su alcune strutture romane (forse uno dei tanti “lacus” menzionati nell’epigrafe). Il condotto, ancora attivo ed in perfette condizioni strutturali, presenta diverse fasi costruttive alcune delle quali molto antiche e con ogni probabilità precedenti agli interventi edilizi effettuati dallo stesso Faiano. Questo confermerebbe la presenza di antichi insediamenti sabini in zona riforniti da alcuni cunicoli idraulici preesistenti che vennero “annessi” nel percorso dell’acquedotto. Le ricerche iniziate nel mese di giugno e ancora in corso, sono condotte sotto la direzione del Dr. Alessandro BETORI della Soprintendenza per i Beni Archeologi del Lazio. Oltre all’acquedotto gli speleologi hanno esplorato pozzi e cisterne presenti nella zona del foro. << Si tratta di una scoperta molto importante - ha dichiarato Cristiano RANIERI, archeologo e Presidente del Gruppo Vespertilio - per capire anche le fasi insediative dell’intera zona da parte delle comunità sabine prima dell’arrivo dei romani >>. Un progetto di ricerca ancora in corso voluto fortemente dal Vice Sindaco di Torri in Sabina, Mario ANGELELLI, per valorizzare un territorio come quello di Vescovio ricco di storia. Nei prossimi mesi è in programma un convegno da parte degli speleologi del GSAV e di Egeria in collaborazione con la Soprintendenza ed il Comune di Torri per esporre i risultati delle ricerche. Ha collaborato alle ricerche anche Dario PIETRAFESA, Direttore del Museo Archeologico dell’Agro Foronovano.