di Gianfranco PARIS
Avevo letto con imbarazzo il recente comunicato dell'Assessore all'Urbanistica della città di Rieti Andrea CECILIA (nella foto) perché mi aveva fatto pensare ad una retromarcia sul tema della proposta della Coop Centro Italia sull'utilizzo dell'area dell'ex Zuccherificio, e c'ero rimasto male. E' arrivato ieri un nuovo comunicato nel quale lo stesso spiega meglio quale è il suo pensiero, che penso sia anche quello del sindaco sull'argomento. Più che commentare o estrapolare, come è pessimo costume della stampa di parte, preferisco pubblicare integralmente lo scritto dell'assessore per dovere di cronaca e di obbiettività e perché non si possa cadere in equivoci. Scrive CECILIA: << L’incontro con i ragazzi di Controvento è stato piacevole e costruttivo. Il dibattito incentrato sui diversi scenari che la proposta “Coop” lascia ipotizzare; sulle ricadute potenziali sull’occupazione, sull’assetto urbanistico, sullo sviluppo della città. Hanno ragione da vendere questi ragazzi quando si pongono il problema degli effetti di tale intervento sul tessuto urbano e socio-economico! E’ questo il tema all’ordine del giorno dei consiglieri, dei partiti, delle forze sociali, dei sindacati e soprattutto delle associazioni dei commercianti e degli imprenditori in genere. La reazione debole, scomposta, appiattita su un si o un no al Sig. RAGGI, un si o un no ai presunti posti di lavoro, un si o un no ai presunti investimenti, avuta dalla classe dirigente e imprenditoriale, dalla stampa, dai professionisti e persino dai movimenti “d’avanguardia” dell’ultima ora, svela, purtroppo, l’ancora concreta difficoltà di costruire insieme un progetto di bene comune.
Non basta un si o un no. Se i ragazzi di Controvento immaginano una città che cresce e si sviluppa con la cultura, immaginano una città universitaria in un centro vivo e percorso da giovani, cosa fanno i “grandi”? I “grandi” pare abbiano smarrito il futuro. Da troppo tempo hanno smesso di sognare, vivono del presente e se ne occupano a tempo pieno, senza distrazioni. E’ tempo di avere coraggio. Non credo si possa uscire da una crisi così profonda senza idee. Senza una reale volontà di cambiamento, senza la forza di sognare la nostra città e il nostro sviluppo. Senza indicare la direzione del cambiamento. E allora cosa vogliamo fare? Lo accettiamo o lo rifiutiamo st’investimento che Coop mette sul piatto? Ci vogliamo credere o no a ‘sti 200 posti di lavoro? … tutta qui la discussione? Il resto è “Utopia”? E’ futuro? … Già …! il futuro oggi non serve a nessuno! Spero non sia così ovviamente, spero che la scelta non sarà un semplice si o no. Gli investimenti di Coop Centro Italia o di qualsiasi altro imprenditore debbono e possono essere accolti all’interno del nostro piano strategico che per l’appunto non poteva che chiamarsi “Diventiamo Città”. È tempo che questo piano si arricchisca ancora di contenuti e tutti sono chiamati a partecipare. Anche il Sig. RAGGI >>. Il primo comunicato di CECILIA, quello che c'ero rimasto male, era stato criticato anche da alcuni consiglieri comunali della maggioranza che lo avevano interpretato come me. Ora la cosa sembra chiara. CECILIA, e PETRANGELI se è d'accordo e farebbe bene a dirlo a chiare note, sono sulla strada giusta. La Coop non è il nuovo padrone della città. Se vuole investire per l'utile della città lo deve dimostrare aderendo a legittime richieste della comunità sulla verifica concreta delle sue intenzioni e dopo che la città abbia capito e deciso di accettare la sua proposta. Forse questa è un'occasione buona per realizzare qualche cosa che possa somigliare ad una iniziativa che faccia diventare Rieti una vera città! Il Signor RAGGI si deve mettere in testa che prima degli interessi della Coop, rossa o bianca che sia, ci sono quelli prevalenti dei cittadini che nel caso di specie consistono: 1) nel preservare le tracce della storia della città; 2) nell'impatto che l'iniziativa avrà sul tessuto sociale ed economico della intera città, e specie del centro storico; 3) nella verifica concreta di quei posti di lavoro che sembrano la solita promessa disattesa di sempre; 4) nella realizzazione delle opere promesse nella proposta a favore del comune prima ancora di realizzare quelle che interessano alla Coop. Dice il proverbio: fidarsi e bene, ma non fidarsi è meglio, 5) nel considerare che quell'area non può essere utilizzata solo per interessi privati, ma che la città ha bisogno di spazi da mettere a disposizione della cultura, dello sport e del tempo libero. Sono contento che i ragazzi (si fa per dire) di Controvento siano tornati allo spirito delle origini e plaudiamo che finalmente accanto alla genia degli inciuciatori che ancora infestano la politica reatina, stia nascendo anche una genia di innovatori. Auguri a tutti, agli innovatori e alla cittadinanza tutta!