Sono 224 i reclusi, tra i sottoposti ad esecuzione penale, nel nuovo Complesso Penitenziario Capanne Perugia o la Casa di Reclusione di Spoleto oppure in carico agli Uffici di Servizio Sociale per Minorenni (USSM) di Perugia o agli Uffici di Esecuzione Penale Esterna (UEPE) di Perugia e Spoleto, domiciliati nel territorio provinciale, i destinatari dei percorsi formativi che hanno come fine il sostegno dell’inclusione sociale per persone in condizioni di svantaggio. Quattro, in totale, i progetti finanziati per l’anno 2014 - POR Umbria 2007/2013 - obiettivo “Competitività Regionale e Occupazione” - asse III “Inclusione Sociale”. Nel dettaglio, questi i progetti finanziati, illustrati da Michele FISCELLA, dirigente del Servizio Politiche Attive del Lavoro, Formazione e Istruzione della Provincia di Perugia: “Intra” rivolto a 100 reclusi presso il nuovo Complesso Penitenziario Capanne per addetto alla cucina, operatore dell'abbigliamento, addetto alla gestione e conduzione di piccole aziende agricole, addetto alla piccola manutenzione.
Il soggetto attuatore è ATI Frontiera Lavoro Soc. Coop. Soc. - En.A.I.P. Perugia - Ce.S.A.R. - Università per Stranieri di Perugia. Il secondo è “Storie”, attuato da E.C.I.P.A. Umbria e rivolto a 100 persone recluse nella Casa di Reclusione di Spoleto che si cimenteranno nei profili dei settori dell’oggettistica promozionale, tessile artistico, legno, cuoio e pelle, manutenzione edile e del verde. Ancora, “Sfide”, svolto da Frontiera Lavoro Soc.Coop.Soc., destinato a 20 persone in carico all'U.E.P.E. di Perugia e Spoleto. Verranno attivati 12 tirocini della durata di 5 mesi (6 per addetto alla cucina, 3 per addetto alle vendite-prodotti non food, 3 per addetto qualificato alle piccole manutenzioni). Infine, “Ripartiamo dalla terra” destinato a 12 persone in carico all'U.S.S.M di Perugia che seguiranno lezioni per addetto alle coltivazioni, alla cucina e alle vendite e il soggetto attuatore è l’A.T.S. Scuola di Formazione Professionale ".form" - C.I.D.I.S. ONLUS. La presentazione ufficiale dei percorsi e delle finalità (nella foto) si è svolta presso la Sala “U. PAGLIACCI” alla presenza dei soggetti coinvolti rappresentati da Aviano ROSSI, Vice Presidente con delega alle Politiche del Lavoro della Provincia di Perugia; Laura BORSANI, dell’ufficio esecuzione penale esterna del Provveditorato; Settimio MONETINI, dirigente Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria di Perugia; Serenella TASSELLI, responsabile della sezione “Inclusione sociale contrasto alle povertà e anziani” della Regione Umbria; Patrizia ARBATO, dirigente Centro Giustizia minorile per la Toscana e l’Umbria; Adriano BEI, Direttore dell’Area Lavoro Formazione Scuola e Politiche Comunitarie e Culturali; Michele FISCELLA, dirigente del Servizio Politiche Attive del Lavoro, Formazione e Istruzione della Provincia di Perugia. Ha coordinato gli interventi Fabrizio PONTI, responsabile dell’Ufficio Programmazione Interventi Formativi e Politiche Attive del Lavoro. ROSSI ha sottolineato << … l’importanza della partnership tra istituzioni e agenzie di formazione per raggiungere obiettivi comuni. Nel nostro ordinamento giuridico la detenzione è accompagnata da un percorso di recupero, oltre che di privazione della libertà e grazie a questa sinergia è possibile agire per assolvere questo obiettivo >>. Per la TASSELLI << … dalla Regione c’è la volontà di proseguire nell’attività del tavolo tecnico istituito qualche tempo fa >>. Ha poi ricordato il protocollo operativo sottoscritto nel mese di maggio con il Ministro della Giustizia, Andrea ORLANDO, che dà una forte spinta all’area dell’inclusione sociale. La BORSANI ha commentato che << … la giornata di oggi è la dimostrazione che da azioni interistituzionali si raggiungono importanti obiettivi >>. MONETINI ha fornito le cifre dei detenuti nella nostra Regione, che ammontano a 1.500 e l’aver attivato corsi per quasi 230 di essi denota l’interesse che il reinserimento sociale riveste. ARBATO, che si trova ad operare con ragazzi dai 14 ai 25 anni perlopiù svantaggiati, vulnerabili e in formazione, ha sottolineato la necessità di percorsi formativi che abbiano i requisiti della flessibilità e modularità. << Ci sono tutti i presupposti per una buona riuscita dei progetti - ha concluso BEI - mi auspico che il network e partenariato interistituzionale continuino ad operare insieme per aprirsi anche a diversi ambiti quali la cooperazione sociale, l’autoimprenditotrialità, per esempio. Penso a progetti pluriennali che possano consentire una programmazione di più ampio respiro >>.